Da quando sono tornata da Tahiti la domanda che mi sono sentita fare più spesso è la seguente: esiste un modo economico per visitare la Polinesia?
Ora proverò a rispondervi, ma ricordatevi che la mia esperienza riguarda per lo più la Polinesia Francese.
Svelo subito l’assassino, cosa che non si dovrebbe mai fare ma credo sia giusto che, chi si aspetta di trovare qui la formula magica per farsi una vacanza con due lire nel paradiso della Polinesia, non vada oltre nella lettura. Una promessa così non ve la posso proprio fare. Posso però parlarvi di un modo diverso di vivere la Polinesia e darvi qualche informazione per spendere un po’ di meno.
Partiamo dai voli aerei. Facendo una piccola indagine personale credo che la compagnia più conveniente e più comoda sia la Air Tahiti Nui, la compagnia della quale mi sono servita io per il mio viaggio. La tratta da considerare è Parigi – Los Angeles (dodici ore), più Los Angeles – Tahiti (otto ore). Tra l’una e l’altra tratta di solito vi è uno scalo di non più di due ore. Per noi italiani conviene acquistare a parte un qualsiasi volo low cost per Parigi che si concili al meglio con gli orari della Air Tahiti Nui. Il prezzo del volo difficilmente riesce a scendere sotto i 2000 euro a meno che non lo si acquisti con grande anticipo, azione che permette di risparmiare qualche centinaio di euro.
Una volta arrivati a Tahiti bisogna decidere quali altre isole visitare. Air Tahiti è la compagnia che collega giornalmente tutte le isole tra di loro con piccoli aerei da 60/70 passeggeri. Il modo per risparmiare qui c’è senz’altro e lo si può fare acquistando un Air Tahiti Pass. Scegliendo in anticipo le isole nelle quale si vuole soggiornare si può infatti acquistare un pass che altro non è che un biglietto cumulativo per più spostamenti. Eccovi alcuni esempi.
Discovery Pass: comprende Moorea, Huahine, Raiatea. Prezzi a partire da 299.20 euro a persona, con 20 chili di bagaglio, e 362 a persona con 50 chili.
Bora Bora Pass: comprende Moorea, Huahine, Raiatea, Bora Bora, Maupiti. Prezzi a partire da 390 euro a persona con 20 chili di bagaglio per la bassa stagione e 410.00 per l’alta stagione. Con 50 chili di bagaglio si pagano 479 euro a persona in bassa stagione e 504 in alta.
Lagoons Pass: comprende Moorea, Rangiroa, Tikehau, Manihi, Fakarava. Prezzi da 416.50 euro ad adulto in alta e bassa stagione, per i viaggiatori con 20 kg di bagaglio e 526 euro a persona per coloro che viaggiano con 50 chili.
Bora Bora-Tuamotu Pass: Moorea, Huahine, Raiatea, Maupiti, Bora Bora, Rangiroa, Tikehau, Manihi, Fakarava. Da 560 euro a pax per 20 kg di bagaglio e da 703.90 € a pax per 50 chili.
Australes Pass: Rurutu, Tubuai, Raivavae, Rimatara. Da 544.70 € a pax per 20 kg e da 684.60 € a pax per 50 kg.
Marquesas Pass: Nuku Hiva, Hiva Oa, Ua Huka, Ua Pou. Da 735.00 € a persona per 20 kg.
Australes Extension: Rurutu, Tubuai, Raivavae, Rimatara. Da 296.00 € a persona per 20 kg e da 396.00 € a pax per 50 kg.
Marquesas Extension: Nuku Hiva, Hiva Oa. Da 509.00 € a pax per 20 kg di bagaglio e da 691.30 € a pax per 50 kg di bagaglio.
Per maggiori informazioni consultate il sito della compagnia aerea.
L’altra questione importante è quella dell’alloggio. I resort da sogno non mancano, io lo posso confermare. I prezzi, però, sono spesso proibitivi ed ecco il motivo per cui spesso, per recarsi in Polinesia, si attende il grande evento, che nella maggior parte dei casi coincide con il viaggio di nozze in cui tutti i sogni di una vita sono concessi.
Esiste però una realtà alternativa a questi resort che offre sistemazioni a prezzi notevolmente inferiori. A Tahiti esiste infatti una struttura federale il cui nome è Haere Mai (“venite da noi”) che riunisce le piccole pensioni a conduzione familiare, peculiari strutture che consentono di vivere un’esperienza di immersione totale nella vita quotidiana di una famiglia polinesiana.
Il vantaggio non è solo economico, ma riguarda anche un aspetto più profondo, ovvero la volontà di sperimentare in modo più diretto e autentico la cultura, gli usi e i costumi del posto. Questa offerta alberghiera polinesiana, distribuita su tutte le isole a vocazione turistica, conta più di 1500 unità abitative che soddisfano pienamente gli standard di comfort e qualità dei servizi.
Sono quattro le categorie in cui è suddivisa: i B&B offrono camere o bungalow arredati per un massimo di quattro persone; le residenze familiari possono ospitarne fino ad un massimo di nove di persone; le pensioni a conduzione familiare offrono camere o bungalow arredati per un massimo di nove persone e, infine, i piccoli alberghi di famiglia che si compongono di camere arredate per un massimo di dodici persone, disposte in strutture collettive o residenziali dotate di bagni individuali, reception, bar e sala da pranzo.
Per avere maggiori dettagli e per verificare la disponibilità potete recarvi sul sito di Tahiti Pensions.
Io personalmente non ho pernottato in queste strutture, ma ne ho visitate due ed entrambe mi hanno conquistata.
A Huahine abbiamo infatti trascorso un intero pomeriggio nella pensione Fare Maeva Huahine, dove abbiamo sperimentato quel calore e quella genuinità di cui parlavo poco fa, cimentandoci nei lavori di confezionamento di corone, collane e cappelli e nel tentare i passi di danza tahititiani con la supervisione delle dolcissime mamas tahitiane.
A Rangiroa abbiamo invece visitato Les Relais de Josephine, un’incantevole pensione dal gusto e dal sapore bohèmien dove viene voglia di soggiornare per ben più del semplice tempo di una vacanza, forse perché dà l’impressione di essere uno di quei luoghi lontani da tutto e da tutti nei quali appartarsi per ritrovare il proprio equilibrio cosmico.
C’è ancora ultima soluzione per soggiornare in Polinesia: le “case vacanza”, ovvero case, bungalow, appartamenti o monolocali arredati e attrezzati disponibili in affitto per il tempo desiderato: giorni, settimane o mesi. Questi appartamenti sono classificati per numero di fiori di ibisco (da 1 a 3), tenendo conto della qualità e delle attrazioni turistiche presenti nelle vicinanze, del livello di comfort, delle dotazioni delle strutture e dell’accessibilità ai servizi.
Nonostante io non abbia descritto esattamente la vacanza low cost, spero comunque di essere stata in grado di darvi qualche informazione utile a fare sì che, quello magari sino ad oggi era stato solo un sogno, veda qualche possibilità in più di essere realizzato.
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