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Polinik

Creato il 21 settembre 2014 da Luca De Ronch @Luca_De_Ronch

Polinik
Il monte Polinik era nella lista dei desideri già da tanto tempo e oggi finalmente esaudisco anche questo. Le premesse alla partenza però non sono molto buone, il tempo capriccioso di quest’anno sembra voglia disattendere le nostre aspettative, scaricando grosse gocce di pioggia già a Gemona. 
Il cielo grigio non promette nulla di buono ma stavolta cerchiamo di fidarci delle previsioni meteo che prevedono una schiarita per buona parte della giornata.Al nostro arrivo alla Plocken Haus sembra addirittura che abbiano sbagliato di grosso, il cielo si presenta completamente sereno come poche volte quest’anno e la Creta di Collinetta si presenta alla grande.Dal parcheggio imbocchiamo la stradina forestale che risale quasi in piano la vallata verso est. Il clima è decisamente estivo e la passeggiata di riscaldamento è piacevolmente rilassante. Superato il piccolo laghetto Grunsee invece di imboccare il sentiero che mira subito in salita al bosco optiamo per la più comoda strada forestale per l’Obere Spielboden Alm. 
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Il sentiero è diretto ma ripido e quasi sempre all’interno del bosco, mentre la strada è più comoda e regala qualche scorcio panoramico sulla catena del Pal, sul gruppo del Mooskofel e sulla Val Valentina.Dove il sentiero si ricongiunge con la strada lo imbocchiamo e superati l’ultimo tratto di bosco di conifere usciamo sui prati della Obere Spielboden Alm che raggiungiamo a svolte decisamente panoramiche.
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La piccola costruzione, in buono stato sorge su un pulpito in posizione molto felice. Alle spalle prosegue in sentiero che rimonta il valloncello erboso passando accanto ad un laghetto. Bel posto, colonizzato dalle marmotte che hanno buon stare. Miriamo alla forcella, un piccolo intaglio tra il Polinik e l’Elfersptiz. E’ da un po’ che si sale decisamente e la pendenza non molla. Chiudo la comitiva poi all’arrivo alla Spieldboden Torl sento il bisogno di fermarmi un po', la vetta non è lontana ma ho bisogno di una pausa. Mangio qualcosa, recupero un po’ di energie, mentre si alza il vento e le nuvole fino ad ora stanziali oltre il Pal Piccolo cominciano a correrci dietro cercando di avvolgere la cima.
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Riprendo il cammino in solitudine, lasciando comunque che siano le gambe a decidere il ritmo da tenere, scatto qualche foto, va bene così.La sosta mi ha fatto bene, sento che va, risalgo la traccia di sentiero lungo il largo crestone a tratti decisamente ripida a gradoni e detriti, e aggirando un ultimo spigolo, arrivo al cupolotto finale della cima contrassegnata da un ometto di pietre.
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Una stretta di mano ai compagni di escursione, ancora un po’ di pausa e poi un saltino alla croce di vetta che si trova al limite di una stretta cresta leggermente esposta, per una foto di gruppo.
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La nebbia si è impossessata del cielo verso le Alpi Carniche anche se ugualmente per sufficienti istanti ci  consente di sbirciare un po’ e intravedere da una posizione insolita le sagome della Cjanevate e del Coglians. Verso nord invece si vede molto meglio e il panorama sul vallone austriaco è davvero notevole.La nebbia porta con se anche un vento forte e si percepisce una temperatura piuttosto fredda, poi improvvisamente si dirada e rispunta il sole, ma le nuvole che si avvicinano son  molto scure, forse tra poco pioverà, meglio scendere. In fin dei conti la cima è raggiunta e considerando le premesse è già un gran regaloRipercorriamo il sentiero fino alla Obere Spielboden Alm, fino alla strada, nel bosco profumato di funghi, in un continuo metti e togli gli indumenti da pioggia.
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In discesa imbocchiamo il sentiero diretto, sempre ripido, non bello, rovinato dagli schianti dell’inverno, passiamo accanto alle rovine dell’Untere Spielboden Alm. Piove, poi rispunta il sole, poi piove di nuovo.
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E’ tutta l’estate che va così, non è una novità, l’acquazzone finale arriva quando siam già saliti in auto ma per come è andata la giornata e se penso all’ultima tappa dell’Alta Via del Granito, direi che si tratta di acqua santa !!!!

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