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di Rina Brundu. Prima ci ha pensato l’ex viceministro Fassina a proclamare: “Mi sono vergognato per l’incontro Renzi-Berlusconi”, poi la fila indiana di compagni reduci amareggiati, afflitti, rattristati, cruciati, addolorati è diventata infinita. Tutti ad autoflagellarsi alla maniera del monaco albino Silas nel bestseller Il Codice da Vinci di Dan Brown; tutti contriti e penitenti non per i propri peccati ma per le mancanze altrui. Consequentia rerum è il delinearsi di una sorta di contrapposizione teorica e post-digitale tra l’ideologia del Che (ironia della sorte, il padrone di casa al Nazareno), così come vagheggiata dai suoi seguaci radical-chic e il pensiero dell’originale “nazareno”, quello appunto nato a Nazaret. Mi dà un poco di fastidio ammetterlo, ma se dovessi scegliere tra il “codice” di questo “Che” e quello del “Nazareno” opterei senza indugi per il secondo. Per inciso, sceglierei quel codice che diceva: “Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Senza dimenticare, naturalmente, che alla maniera di Oscar Wilde tra paradiso e inferno preferisco quest’ultimo, proprio per la compagnia.
Difficile da comprendere anche questa sorta di senso della vergogna ad orologeria di Fassina: ma come, quando ha accettato la poltrona di viceministro nel governo delle larghe intese, tanto turbamento ed imbarazzo non li sentiva? O forse il problema è solamente procurato dal fatto che Silvio Berlusconi è entrato nel Sancta Sanctorum? Magari il “problema” fa mera equazione con una questione di simboli “religiosi” profanati….
Secondo Wilfred Bion, psicoanalista britannico, “Il simbolo, per come è comunemente inteso, rappresenta una congiunzione riconosciuta come costante da un gruppo; nella psicosi esso rappresenta una congiunzione, che il paziente sente come costante, tra lui e la sua divinità”.
Psicosi? Uhm… confesso che adesso l’arcano si va chiarendo; speriamo solamente che qualcuno fermi Fassina prima che si travesta pure lui da Gesù Cristo e avvicinandosi alla lapide smossa da Renzi proclami: “Silvio, alzati e cammina!”. Non so perché ma lo sento l’unico miracolo davvero alla sua portata….
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