La portaerei Cavour
Ci avevano detto che il programma degli ingestibili F35 si poteva fermare in qualsiasi momento, perchè non c'era nessuna penale da pagare. Ora scopriamo che abbiamo già buttato via 3,5 miliardi di euro per "adeguare" l'unica portaerei che abbiamo, la Cavour, e per adattarla agli aerei a decollo verticale. Quanta fretta! nel silenzio della polirica e dei media, i militari "adeguano" la Cavour. Parola tranquillizzante, "adeguare". Senonchè scopriamo solo adesso che questo silenzioso "adeguamento" è costato solo 3,5 miliardi di euro. Per dare un ordine di grandezza, questo piccolo "adeguamento" è costato il 41% della costruzione totale del costosissimo "Ponte Silvio", il quale a sua volta costerebbe mezzo punto di PIL.
Perchè tanta fretta? Perchè "adeguare" una portaerei, con un costo folle, ad aerei che da decenni hanno dimostrato di essere dei cani con le gambe storte? Intorno a questo "adeguamento" quali aziende hanno lucrato? guidate da quali personaggi - palesi o occulti - e avallate da quali ministri? E se fallirà - come fallirà - il progetto F35, "riadegueremo" la Cavour per il decollo orizzontale? Ancora: quanti sanno che la versione "Svtol" (a decollo verticale) degli F35 costa 10 milioni di dollari in più per esemplare rispetto ai tradizionali "Ctol" a decollo lungo? E che entrambi prevedono costi di manutenzione, nell'arco della loro vita, quattro volte superiori al costo d'acquisto?
E L'Italia, paese che per costituzione "ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie fra stati", chi cazzo deve andare a bombardare???? Si, perchè gli F35, per chi non si fosse ancora accorto, sono dei cacciabombardieri, non dei caccia e basta.
Il ministro Mauro rilascia questa agghiacciante dichiarazione: "...Si dice che se ci ritiriamo dal programma degli F-35 non avremo penali. Ma abbiamo già speso 3 miliardi e mezzo di euro per la portaerei Cavour che dovrebbe ospitare gli F-35 a decollo verticale. Allora non capiremmmo per quale ragione abbiamo speso quei soldi..."
Non lo capiamo neanche noi, Ministro. Quanta fretta! Ma dal momento che abbiamo già buttato nel cesso 3,5 miliardi di euro per la Cavour, adesso ci dobbiamo sentire vincolati a buttarne via altri 140 miliardi per degli aerei che volano solo con "tempo bello assicurato", più altri 560 per manutenzione, addestramento, aggiornamento? Per un aereo che è di qualità così eccelsa che persino i padrini americani stanno "rallentando" il progetto?. Ministro, chi mangia sugli F35?
L'articolo di Repubblica di oggi
Per giustificare l'impegno, il ministro della Difesa ricorda anche che l'Europa conta solo su due portaerei: la Cavour e la francese Charles de Gaulle. Ma dagli Usa giungono segnali di progressivo disimpegno: mentre il Pentagono ottiene uno sconto dalla Lockheed per altri 71 aerei, una commissione del Senato dispone tagli e il rallentamento sul programma
Lo ha affermato il ministro della Difesa Mario Mauro nel corso di una audizione al Senato davanti alle commissioni congiunte di Difesa, Esteri e Politiche europee in vista del consiglio europeo della difesa di dicembre 2013. Il ministro Mauro ha inoltre ricordato che in Europa le portaerei in servizio sono rimaste due, la nostra Cavour e la francese Charles de Gaulle.
Intanto, dagli Stati Uniti si apprende di un accordo tra Il Pentagono e la Lockheed Martin Corporation, in base al quale la compagnia che costruisce gli F-35 applicherà uno sconto del 4% sull'acquisto di 71 cacciabombardieri anti-radar, da consegnare in due lotti, 36 aerei con il primo, 35 con il secondo. Una commessa dal valore complessivo superiore ai 7 miliardi di dollari. In alternativa, visto i tagli lineari che hanno colpito tutte le spese del governo Usa, i militari sarebbero stati costretti a ridurre il numero di velivoli acquistati.
Una commissione del Senato ha appena deciso di frenare l'impegno Usa nel programma F-35, alla luce anche dei risultati spesso controversi dei test a cui gli aerei sono stati sottoposti. Per il 2014, la commissione ha autorizzato il Pentagono ad acquistarne 29, ma ha annunciato nuovi tagli al programma a partire dagli anni successivi.
L'articolo di "Famiglia Cristiana" di Ottobre 2012
F-35, bugie d'alta quota - La Difesa ammette un consistente aumento di costi. Ogni aereo costerà oltre 40 milioni di dollari in più rispetto a quanto dichiarato tra febbraio emarzo al Parlamento e ai giornali.
L'aumento è notevole: da 80 a 127,3 milioni di dollari per aereo. Se va bene. Perché in una variante più sofisticata si arriva a 137,1 milioni per velivolo. Mica poco in tempo di spending review. Gli F-35 sono aerei prodotti dal colosso statunitense Lockheed Martin. Chi li costruisce e chi li compra li definisce pudicamente mezzi multiruolo. In realtà sono aerei versatili che possono sia difendere (comportandosi dunque da caccia) che attaccare (alla stregua di veri e propri bombardieri; magari portando anche ordigni nucleari). Soprattutto sono pozzi senza fondo. Costano un occhio della testa.
Rete disarmo, Sbilanciamoci, la Tavola della Pace (sempre appoggiati in questa battaglia da una parte significativa del mondo cattolico) lo sostengono da tempo, ripresi con puntualità da Famiglia Cristiana. Ora la conferma è ufficiale. L'ammissione dell'impennata della spesa viene direttamente dal generale Claudio Debertolis, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, che lo ha dichiarato in una lunga intervista al magazine Analisi Difesa.
Esistono due versioni di F-35: una a decollo convenzionale, per operare da basi terrestri (Ctol); un'altra a decollo corto o verticale e atterraggio verticale (Stvol) per portaerei ovvero per piste di fortuna. Nel corso dell'intervista, il generale Claudio Debertolis, dichiara testualmente: «Al momento, le stime per i Ctol prevedono un costo unitario e attualizzato di 127,3 milioni di dollari (99 milioni di euro, ndr.). Per quanto riguarda gli Stvol, l’Italia incomincerà ad acquisirli a partire dal 2015. Per quell’anno il costo stimato del velivolo a decollo corto ed atterraggio verticale è di 137.1 milioni di dollari (106,7 milioni di euro di oggi)».
Nel febbraio-marzo 2012 (cioè solo 8 mesi prima di quest'articolo. NdR) i vertici politici della Difesa sostenevano con determinazione che il prezzo unitario sarebbe stato di 80 milioni di dollari, non un centesimo di più. Dai dati ufficiali forniti dal generale Debertolis, invece, si evince come il progetto F-35 veda crescere costantemente le spese rispetto a quanto ipotizzato all'inizio, analogamente come è già avvenuto nel passato per altri aerei (a suo tempo il Tornado e poi l'Eurofighter). Sarebbe ora che il Governo e il Parlamento mostrassero senso di responsabilità almeno nei confronti dei cittadini italiani costretti a forti tagli e a grandi sacrifici rivedendo la propria decisione.