Una domanda viene lecita, leggendo e inorridendo per il caso della Shalabayeva, la moglie dell’oppositore kazako rispedita nelle fauci del lupo. Ma la polizia di questo strano paese, è il quesito, è una forza dell’ordine o un manipolo di grette guardie private agli ordini di questo o quel partito, di questo o quel figuro politico?
Ricordate il G8 di Genova e le polemiche che seguirono alla ormai accertata visita di Gianfranco Fini nelle caserme prima e durante la mattanza terroristica a cui fu sottoposta quello splendido movimento no-global?
Ora ci risiamo. La polizia che si piega ai voleri di un ex primo ministro, Silvio Berlusconi, e del suo scagnozzo, Angelino Alfano, ed espelle una donna e una figlioletto dopo aver picchiato il cognato (oh sì, ci potete scommettere che lo abbiano picchiato).
Dice giustamente Matteo Renzi: “In questo paese paga sempre la polizia, mai la politica che la guida”.
Reste la domanda. La polizia lavora per i cittadini o per i potenti?