La Polizia di New York è a un passo dall’unirsi a noi!! (Movimento Occupy Wall Street-USA)
Vorrei dire qualche parola su questa vicenda della Polizia, visto che tutta la Rete ne parla. Ha destato grande ed ingenuo entusiasmo l’affermazione, contenuta in un comunicato sindacale della Polizia, che minaccia il lancio dei lacrimogeni dentro il Senato qualora le (giuste) istanze dei poliziotti non siano alfine ascoltate. “I poliziotti si scoprono guerriglieri” titola Il Fatto.
Vi invito a leggere due post, da Lameduck e da Il Corrosivo, dove si parla della protesta della Polizia dei giorni scorsi davanti a Montecitorio. Due punti di vista diversi che sintetizzano le due opinioni in cui si sta polarizzando la questione: la Polizia fa bene a protestare, visto che questo governo fa di tutto per ostacolarla nello svolgimento quotidiano del suo compito; cosa vuole davvero la Polizia? Protestare per avere diritti e finanziamenti, oppure servire il padrone distribuendo manganellate alla cieca?
Insomma, la Polizia è dalla parte del cittadino o della Casta? Non è chiarissima la posizione, a ben vedere: il politico diventa Casta quando non finanzia, ma è padrone indiscusso quando chiede di reprimere chi protesta. E quando a protestare è lo stesso poliziotto, chi lo va a manganellare? Qualche cittadino si presterebbe volentieri alla bisogna, temo.
Negli Usa, il movimento Occupy Wall Street che si va lentamente ma costantemente allargando è già pronto a strizzare l’occhio alle forze dell’ordine. Si vocifera di ufficiali della Polizia che, in camera caritatis, hanno dichiarato di non voler usare le maniere forti con i manifestanti. In fin dei conti, questa è una crisi sistemica e chi scende in piazza lo fa davvero a nome di tutti, poliziotti inclusi. In Italia, invece, oltre a non vedersi ancora l’ombra di reazione popolare (ci facciamo battere dagli americani nelle rivolte, cosa da non credere) siamo ancora al muro contro muro.
Eppure, un buon sistema per far ascoltare alla Casta le istanze dei poliziotti, e anche di corsa, ci sarebbe. E’ vecchio come il mondo, e si chiama sciopero. Invece di minacciare improbabili lacrimogeni nella Buvette, facendo sensazione ma non ottenendo nulla, basterebbe incrociare le braccia. Ma non smettendo di arrestare i ladri: ai politici non importa nulla se non si arrestano i ladri. Che provino invece, i nostri tutori dell’ordine, ad incrociare le braccia in Valsusa, a Chiaiano, a L’Aquila, ovunque abbiano ordine di reprimere le proteste anticasta. Che provino, alla prossima manifestazione davanti a Montecitorio, a presenziaregirando le spalle ai manifestanti. Credo sia la visione più orrorifica che possa presentarsi agli occhi atterriti di un politico, di un amministratore pubblico, di un prenditore: la Polizia che non gli para più il didietro di fronte al cittadino infuriato. E in tempo di crisi e di rivolte serpeggianti ed imminenti, niente più di questo può terrorizzarlo.
Cari poliziotti, con un semplice sciopero del manganello otterreste più che con mille comunicati. Vi ritrovereste le Ferrari in dotazione. La Casta concepisce solo se stessa, serve solo se stessa: e la propria incolumità è ciò che più gli sta a cuore. E chissà, potreste scoprire che unirsi agli altri cittadini è persino più divertente e costruttivo che spaccar loro la testa.
http://crisis.blogosfere.it/2011/09/polizia-facciamo-sciopero.html