
Nella foto, la tromba d’aria che nel Maggio del 2013 danneggiò oltre 100 case in Emilia
Lunedì il Sole 24 Ore ha pubblicato un interessante articolo sulle polizze in Italia, intitolato “Tanti proprietari ma solo il 26% è al sicuro”. Questo l’incipit, a firma della giornalista Gaia Giorgio Fedi.
“Gli italiani evidentemente sono molto fatalisti. Nonostante la casa costituisca una fetta preponderante della loro ricchezza privata, sono poco propensi ad assicurarla. (…). La penetrazione della polizza casa è intorno al 26% (escluse le coperture legate al mutuo) e i sottoscrittori sono quasi esclusivamente i proprietari dell’immobile”.
Secondo l’istituto di ricerca TNS, coloro i quali non sottoscrivono la polizza casa sono frenati principalmente da due motivi:
- Convinzione di essere già tutelati grazie all’assicurazione condominiale;
- Errata percezione dei costi.
Sfatiamo allora questi due miti.

Sono perciò esclusi i danni derivanti dalle singole proprietà esclusive (e dalla conduzione di esse). Giusto per fare un esempio, se un calcinaccio si stacca dal balcone (vedi foto sopra) e cade in testa al primo che passa, la polizza globale fabbricati non copre (non essendo il balcone una parte comune) e quindi il danno sarà a carico del proprietario nella sua interezza. A meno che questi non faccia parte di quel 26% di italiani che la polizza casa ce l’ha.
ERRATA PERCEZIONE DEI COSTI. L’altro mito da sfatare è legato ai costi di queste polizze, che evidentemente gli italiani immaginano molto alti. Falso. Al contrario, le coperture da danni materiali e diretti all’abitazione, come pure la RC Capofamiglia (inerente la conduzione dell’abitazione stessa) sono tra le assicurazioni più economiche presenti sul mercato. Senza scendere troppo nel dettaglio, basti dire che 100 euro all’anno sono sufficienti per acquistare una buona RC Capofamiglia e altri 100 per assicurarsi anche contro danni materiali e diretti all’abitazione, come incendio, atti vandalici e dolosi, eventi atmosferici, sovraccarico di neve, spargimento di acqua e chi più ne ha, più ne metta. Insomma, 200 euro all’anno (meno di 1 euro al giorno) per mettere in sicurezza l’investimento n. 1 delle famiglie italiane. Ma evidentemente tanti connazionali preferiscono affidarsi ad amuleti e cornetti.
