Sono alla sesta generazione. In un paese dove già alla prima successione dai padri ai figli tre quarti delle imprese chiudono o passano ad altri, e al terzo appena una su venti resta alla famiglia. In casa Polli, sughi, sottaceti e quant’altro, 150 dipendenti e 70 milioni di fatturato, questo non accade: alla dirigenza ci sono tre giovani donne, tanto presenti che quando si è voluto racchiudere in un volume la storia dell’azienda due grandi fotografi come Federico Scianna e Nino Migliori, chiamati a raccontare per immagini i 140 anni di Polli, hanno voltato lo sguardo al femminile. E il libro pubblicato da Contrasto è l’essenza di una trasformazione aziendale, ma anche l’intreccio positivo fra tradizione e modernità. Un’evoluzione della bellezza che passa attraverso le campagne toscane e finisce, come lo stesso Scianna dichiara, nei volti delle tre giovani imprenditrici. “No, papà c’è ancora in azienda e, anzi, ha sempre il comando – mi racconta sorridendo Manuela Polli, direttore marketing dell’azienda, un figlio in arrivo”. Speriamo che sia femmina, dico pensando allo splendido film di Monicelli. “Lo è”, risponde. E il capitolo libro sarà da aggiornare.
I Divella, produttori di pasta da oltre un secolo, non hanno commissionato lo stesso libro fotografico. Tuttavia, se lo avessero fatto, sono certa che il bello della natura sarebbe confluito, anche in questo caso, sull’aspetto dei giovani capitani. Una quarta generazione, evoluta al maschile, per un’azienda con oltre 300 milioni di fatturato, 2 milioni e 400 mila pacchetti di pasta al giorno. Ma se la storia riconosce certi primati al suo fondatore, Francesco Divella senior che nel 1905 costruì il primo mulino per la macinazione a Rutigliano, la svolta di questa giovane generazione in cosa consiste? “Per mantenere forte l’azienda e crescere ancora di più in un mercato dove la concorrenza è piuttosto alta - spiega Francesco Divella, 39 anni, alla guida del gruppo con il cugino Vincenzo – stiamo diversificando la gamma di proposte rivolgendoci anche ad una fascia di clientela più giovane. Ci siamo estesi all’ambito dolciario con i biscotti e le merendine, per esempio, o con la crema spalmabile Dolcenella”.
Polli e Divella per la dieta mediterranea: show cooking con Cristina Bowerman
L’intreccio di queste nuove generazioni Polli e Divella, portavoci dell’ “Italian Way of Fooding”, lo abbiamo visto a tavola al 39° piano di Palazzo Lombardia. Una cena a 160 metri di altezza sotto la direzione di Cristina Bowerman, Chef stellata, uno dei volti Ambassador per Expo Milano 2015 chiamata in causa per interpretare la sua idea di dieta mediterranea.. “La cucina è l’espressione culturale del momento”, racconta Cristina, laurea in Giurisprudenza, poi un’improvvisa passione per la preparazione del cibo. “E’ come una fotografia delle generazioni che passano e cambiano senza smarrirsi: mi piace preservare le ricette, diffonderle e raccontarle a tavola, anche presentandole in modo nuovo ma senza snaturarle. Come si fa con le tradizioni”.