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caro Franz o chissà come ti chiamavi (dato che sul retro della fotografia che ti ritrae non c'è scritto nulla), volevo dirti che hai un gran bel paio di baffi. capire dov'è stata scattato il tuo ritratto è stato interessante; sul retro c'è il timbro di un "Atelier Elite" di Reichenberg, sito in Schückerstrasse 19, ma di quale Reichenberg si tratta? ce ne sono infatti tre, delle quali due in Germania e una nella Repubblica Ceca. mi sarebbe parso logico che si trattasse di una delle Reichenberg tedesche, e invece, guarda un po', salta fuori che è quella ceca, che al momento non si chiama più così, ma Liberec. sì, capisco che te la stessi ridendo sotto i baffi, ma il segreto è svelato, così come la storia che vi sta dietro. Liberec/Reichenberg era la seconda città della Boemia in ordine d'importanza, famosa per l'industria tessile. con la caduta dell'impero Austro-Ungarico alla fine della Prima Guerra Mondiale, avvenne una scissione: i cechi di Boemia si trasferirono nella neo-costituita Cecoslovacchia, i tedeschi in quella che venne denominata Austria Germanica, all'interno della quale la provincia della Boemia Tedesca ebbe come capoluogo proprio Reichenberg. questo stato di cose però fu di breve durata perchè già nel 1919 l'area tornò alla Cecoslovacchia, almeno fino a quando la Germania nazista non reclamò i territori abitati da tedeschi, tedeschi che in seguito, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, vennero espulsi dalla Cecoslovacchia. caro Franz, ci stai capendo qualcosa? io così così, però devo dire che tutto questo avanti e indietro di popoli e sovranità mi ha fatto ricordare quanto mi piacesse la storia ai tempi della scuola. ma veniamo a te: quando hai fatto questa foto, credo di non sbagliare dicendo che, nonostante i baffi che ti danno un'aria più matura, sei molto giovane. quanti anni avevi? ventiquattro? se non addirittura di meno. indossi l'uniforme, ma è quella dell'impero Austro-Ungarico e quindi è probabile che tutte le pive successive non ti abbiano interessato granchè, soprattutto nel caso tu ci abbia rimesso le penne durante la Prima Guerra Mondiale, cosa che naturalmente non ci è dato di sapere. è il non poter rispondere a questo e altri interrogativi che rende così intrigante il mio collezionare vecchie foto.