Towanda! Mi verrebbe da gridare stamattina, di fronte all’ennesima manifestazione di arroganza ed ignoranza. Ma più che ad Evelyn Couch vorrei assomigliare alla dolce Ninny Threadgoode o alla pestifera Idgie. Forse mio marito apprezzerebbe di più una Ruth Jamison, forte, dolce e incantevole, ma è obiettivamente al di là delle mie possibilità.
Probabilmente molti di voi avranno visto il film: Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, con delle strepitose Kathy Bates e Jessica Tandy. L’ho visto molte volte da piccola e non lo ricordo bene ma dopo aver letto il libro spero presto di riuscire a farlo!
Il romanzo è incantevole. Ambientato in Alabama, in due fasce temporali distinte, gli anni ’40 della grande Depressione e i primi anni ’80, racconta le vicende della famiglia Threadgoode e degli abitanti di Whistle Stop, una piccola cittadina a sud di Birmingham, sorta attorno allo scalo ferroviario locale.
Le pagine scorrono veloci dietro i ricordi di Ninny e le cronache locali, e il piccolo mondo di Whistle Stop si anima davanti ai nostri occhi: amori, amicizie, lutti, ma anche il rapporto tra neri e bianchi, il Ku Klux Klan, la grande Depressione, e poi l’emancipazione e la solidarietà femminili, la violenza e la vendetta, l’eutanasia e la violenza domestica, il perdono e la religione. Grandi uomini e soprattutto grandi donne. Tutto nel pentolone dove Big George cuoceva i maiali… e non solo.
Uno stile accattivante, uno sguardo leggero e umoristico, una mano delicata che affronta grandi temi e spinose problematiche lasciandole sullo sfondo. E alla fine vuoi talmente bene a questi personaggi che finito il libro ti mancano già terribilmente.
Pomodori verdi fritti mi ha preso al cuore e alla mente. Mi ha fatto pensare. Ridere e piangere. E vorrei che tutti lo leggessero. Per favore, fatelo. Vi farà bene.
Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg, titolo originale Fried Green Tomatoes at the Whistle Stop Cafe, traduzione di Olivia Crosio, editore Rizzoli, collana BUR narrativa, prima edizione originale 1987, prima edizione italiana 1992, pagg 360.