> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="212" alt="Pompa i bassi, Bruno! La nuova commedia tragica di Baru >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-33485" />Slimane è un ragazzo africano che arriva in Francia da clandestino, convinto di potersi affermare come calciatore. In realtà, appena sceso dalla stiva dell’aereo, viene braccato dalla polizia, alla quale riesce a sottrarsi dandosi alla fuga.
La sua strada si incrocia con quella di un detenuto appena uscito dal carcere (chiamato “Zizou”), deciso a rimettersi subito all’opera. Zizou contatta Fabio, rapinatore esperto anche se ormai ritiratosi, che dopo un’iniziale e non troppo convinta riluttanza accetta di partecipare alla rapina ai danni di un blindato e per farlo decide di contattare i suoi attempati compagni, Paul e Gaby. Ma le cose non vanno tutte per il verso giusto, e Slimane si trova suo malgrado invischiato nel regolamento di conti tra i membri della banda.
Come nel precedente “Povere nullità” [1] , Baru sceglie il genere noir per raccontare una storia seria e divertente al tempo stesso, nella quale inserire i temi che contraddistinguono la sua produzione, su tutti quello dell’immigrazione. Sin troppo facile rintracciare l’eco del cinema di Claude Chabrol [2] in questa vicenda, che vede la provincia francese come scenario e la cronaca come spunto per mettere in scena storie di ordinaria e grottesca normalità.
I protagonisti della vicenda sono, ciascuno a suo modo, degli emarginati: un giovane clandestino, un detenuto, un gruppo di rapinatori ormai anziani considerati cittadini rispettabili (uno di questi è addirittura divenuto Sindaco), che non sanno rinunciare al brivido e al divertimento provocato dal deragliamento dai binari della legalità, anche solo per un’ultima volta. Persino il gruppo di anziani reduci della Guerra d’Algeria, protagonista di una divertente sequenza, è emblema dell’emarginazione, figlia in questo caso di un anacronismo: quando gli scagnozzi di Zizou irrompono in casa di Gaby armi in pugno, vengono presi a fucilate dagli arzilli vecchietti, convinti di avere davanti i ribelli algerini.
L’ambientazione provinciale non impedisce al lettore di partecipare all’intreccio, grazie soprattutto a una caratterizzazione efficace dei personaggi tramite dialoghi brevi e significativi e a una narrazione estremamente veloce, con stacchi e cambi di scena frequenti e repentini che impegnano il lettore e gli impongono di completare i passaggi che la narrazione “ellittica” di Baru omette.
La qualità del disegno è altissima, capace di dare tridimensionalità ai luoghi in cui si svolgono i fatti. L’accuratezza dei dettagli e l’espressività degli acquerelli riescono nel duplice scopo di essere appaganti sia del punto vista estetico che per quanto concerne la fluidità della narrazione, che si fa mano a mano più veloce e cinematografica.
Sono numerose le occasioni in cui Baru lascia al solo disegno il compito di raccontare, chiedendo al lettore una partecipazione attiva nel corso della lettura del volume. Lettura che per ritmo e numero di pagine (circa 130) è piuttosto rapida ma non per questo priva di una sua compiutezza. Con disinvolta bravura l’autore riesce a inserire degli elementi che, apparentemente accessori, avranno una loro funzione nell’economia della storia, come in ogni noir che si rispetti.
Il registro dominante è comunque quello della commedia: il cattivo è circondato da degli scagnozzi incapaci e decisamente tonti, l’anziano rapinatore partecipa al colpo più per divertimento che per interesse nel bottino, il giovane clandestino è impegnato per tutta la vicenda in una fuga interminabile da poliziotti e rapinatori, sino all’amaro lieto fine.
Nonostante il tono leggero, la storia di Baru affronta alcuni temi sociali che caratterizzano le nostre società, in primis la condizione degli immigrati clandestini, costretti ad una vita ai margini e alla mercé di chi è disposto ad offrirgli un lavoro.
In conclusione un’opera intelligente e divertente, dalla lettura rapida ma piacevole ed interessante, affine al lavoro precedente (il già citato Povere nullità) ma non per questo priva di originalità e caratterizzata da un tratto ed una colorazione di altissimo livello.
Abbiamo parlato di:
Pompa i bassi, Bruno!
Baru
Traduzione di Francesca Scala
Coconino Press, 2011
128 pagine, brossurato, colori – € 17,00
ISBN : 978887618196
Riferimenti:
Coconino Press: www.coconinopress.it
Note:
- Povere Nullità – Coconino Press, 2010 – 80 pagine, brossurato, colore – 16,00€ – ISBN: 9788876181627 [↩]
- it.wikipedia.org/wiki/Claude_Chabrol [↩]
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