Ci è voluto del tempo ma finalmente l’accordo è arrivato. Scongiurata la chiusura per i siti archeologici di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia nei giorni delle festività pasquali. Le aree archeologiche erano state bloccate a seguito di un fitto calendario di assemblee tra sindacati e Soprintendenza archeologica, incontri che avrebbero così tenuto in scacco le aree archeologiche in uno dei periodi di maggiore affluenza turistica.
Si legge in una nota sottoscritta dai sindacati Cisl Bac, Cgil, Flp e Unsa e Rsu che «al fine di migliorare la valorizzare del sito archeologico italiano di importanza internazionale, con l’obiettivo di dare maggiore tutela e fruibilità all’area archeologica di Pompei ha dato una ulteriore apertura di credito all’Amministrazione. Si è convenuti unitariamente di garantire per il futuro un’apertura ordinaria di tutte le domus agibili, riproponendo un vecchio accordo, già sperimentato con successo che coinvolgeva il personale di riposo, su base volontaria, in un servizio straordinario a fronte di un incentivo».
Il patto prevede l’apertura di almeno te domus pompeiane fino al prossimo 30 Aprile . Aperte al pubblico le dimore Marco Lucrezio Frontone, Trittolemo e Romolo e Remo. Ancora tanta preoccupazione però sul futuro delle aree archeologiche.
A partire dal prossimo 7 maggio gli addetti ai lavori assicurano una serie di assemblee e riunioni volte alla definizione e alla risoluzione delle problematiche evidenziate negli ultimi mesi