Pompei, “La grande bruttezza”: tre crolli in tre giorni

Creato il 06 marzo 2014 da Makinsud

Dalla “Grande Bellezza” alla Grande Bruttezza”,  il passo è breve. Ci sono più di diecimila chilometri tra il Dolby Theatre di Hollywood e gli scavi archeologici di Pompei ma mai come questa volta i due luoghi sono più legati che mai. 

Perché se l’America ha celebrato con l’Oscar per il miglior film straniero la pellicola di Paolo Sorrentino, regista napoletano che ha voluto rappresentare la bellezza grande e nascosta di Roma, l’Italia ancora non riesce a rendersi conto della sua di bellezza e rischia, seriamente, di non riaverla più.

Parliamo, ancora una volta, di Pompei, per cui è inutile elencare i motivi per il quale è un patrimonio che ci invidia tutto il mondo:  in soli tre giorni, negli Scavi Archeologici, sono avvenuti tre crolli. L’ultimo è stato un muro di 2 metri in un’area non scavata di via Nola (foto Lapresse). Si tratta del costone di una bottega chiusa al pubblico nella regione V, insula 2, civico 19: le cause del crollo sono le piogge di questi giorni che, imbevendo d’acqua la zona non scavata alle spalle della bottega, hanno fatto pressione sul muro già oggetto di un restauro negli anni passati e contenuto da strutture in ferro. La zona della bottega era già transennata e chiusa al pubblico ma ora tutta l’area di via Nola è stata interdetta per i rilievi e i primi interventi di messa in sicurezza.

Sempre il maltempo di questi giorni ha causato gli altri due crolli: alcune pietre sono cadute dalla spalletta del quarto arcone sottostante il tempio di Venere ed è venuto giù anche muretto di una tomba della necropoli di Porta Nocera. Tre sfregi alla nostra bellezza, troppi secondo la procura di Torre Annunziata che ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Per ora non ci sono iscritti nel registro degli indagati ma  sono in corso attività investigative.  ”Purtroppo sono situazioni annunciate – afferma allarmato il presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi - non c’è più tempo da perdere dal punto di vista burocratico occorre un piano di interventi straordinario, che metta in sicurezza l’intera area di Pompei dal punto di vista geologico e geo-idrico, perché se questi terreni non hanno un drenaggio forte delle acque piovane è chiaro che Pompei è destinata a crollare per intero”


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