Sarà il fisico, sarà un’innata magia, ma i Pontiak vanno di grandi dischi in grandi dischi anche quando ritornano al passato e si rendono ancora più vintage che in Echo-Ono. Un po’ come nel caso degli ultimi Arbouretum, le sperimentazioni e i viaggioni interstellari restano ai box. Protagoniste le chitarre, un pugno di melodie stratosferiche (dalla magia Lennon di “Darkness Is Coming” ai sogni acustici di “Noble Heads” e “Wildfires”) e riff su riff dalla potenza stoner, ma che guardano senza remora alcuna al rock classico. Canzoni proprio, pezzi, come testimonia anche la durata del disco: nessun pastone dal minutaggio anabolizzato, di poco è superata la soglia dei tre minuti. Sa davvero d’innocenza il nuovo disco dei Pontiak (magari non vergine e del tutto sincera), di certa purezza elettrica che inebria e cattura.
Tracklist
01. Ghosts
02. Innocence
03. It’s The Greatest
04. Surrounded By Diamonds
05. Lack Lustre Rush
06. Noble Heads
07. Wildfires
08. Beings Of The Rarest
09. Sining
10. Darkness Is Coming
11. We’ve Got It Wrong