Le isole sono da sempre luoghi ideali, simboli della mente. Quando dal mare appare la sagoma di un'isola, eccola divenire luogo dell'anima; giunti sotto costa le rocce e le rupi sporgenti ci ispireranno timore e meraviglia. Sbarcati a terra ci sentiremo raccontare dagli isolani fiabe e leggende aventi per tema cose tremende o fantastiche..(da In viaggio nell'Arcipelago Pontino, Folco Quilici)
Folco Quilici negli anni '70 le ribattezzò "Pontinesia", perché, secondo lui - grande documentarista, sub e scrittore - in quanto a bellezza non hanno nulla da invidiare a Bora Bora e alle altre isole della Polinesia. Sto parlando delle isole Ponziane, l'arcipelago che si trova a ventitré miglia dalla costa del Lazio meridionale. Sette in tutto le isole: Ponza, Palmarola, Gavi e Zannone a nord, venti miglia più a sud Ventotene e l'isolotto di S. Stefano.
Ma non si tratta semplicemente di mare bello o belle spiagge. Le Isole Ponziane hanno qualcosa in più. Come scrive Quilici, in tutte le isole da sempre fioriscono storie fantastiche, di mostri e sirene, ciclopi e streghe, ma alle isole Ponziane queste storie vengono narrate più che altrove.
Ponza è un'isola ricca di storia e di leggende. L'isola, nata dal mare da eruzioni vulcaniche, in balia dei venti, attrasse il tritone Astreo che proprio a Ponza concepì i venti. Omero la chiamava Eea, forse con il significato di "triste" o "aurora", e racconta che divenne la dimora della maga Circe, rifugiatasi sull'isola "che il mar senza confine circonda" dopo l'uccisione del marito e che tentò di ammaliare Ulisse e le sue truppe trasformando le donne dell'isola in sirene. Apollonio, Virgilio e Strabone la chiamavano Circide, confermando la tradizione che riconosceva Ponza come capitale del regno di Circe.
Ponza ha visto susseguirsi gli Osci, i Volsci, i Fenici, i Greci, fino ai Romani, e giù giù fino ai Saraceni, i Benedettini e infine i Borbone del Regno di Napoli. A Ponza vennero esiliate Agrippina minore e la sorella Livia dopo il tentativo di congiura nei confronti di Caligola, stessa sorte che toccò a molti oppositori politici durante il fascismo (tra cui Sandro Pertini).
Ponza è ammaliante e di questo fascino ce ne si accorge appena la si vede.
Ponza ti si apre davanti in tutto il suo splendore da subito, fin dai primi istanti in cui si comincia a intravedere. Compaiono le case colorate del porto, strette l'una all'altra, e dalle colline spuntano le case-grotta, imbiancate a calce, nascoste nel verde della macchia mediterranea, fra ginestre e fichi d'India.
Ponza è un susseguirsi frastagliato di cale e calette che parte da Punta Incenso e si infrange sulle cime aguzze di Punta Guardia, a sud, non lontano dal Monte La Guardia, la massima altura di tutto l'Arcipelago Ponziano.
Scoprire l'isola: il giro in barca
L'ideale per fare il giro dello"scoglio", il nome con cui gli isolani chiamano la loro isola, è la barca, magari un gozzo, possibilmente di legno (più piacevole sotto il sole estivo) e di costruzione locale (nel quartiere di S. Marta è rimasta viva la tradizione della costruzione artigianale). Si parte dal porto e subito ci si può fermare per esplorare le Grotte di Pilato, un complesso di grotte scavate in epoca romana, probabilmente vasche per l'allevamento delle murene. Oltre alle vasche ci sono cunicoli percorribili a piedi e calette dove il mare ha un colore straordinario.Una volta doppiata Punta della Madonna, dietro cui spunta il faro e il cimitero sovrastante, ci si imbatte in un altro luogo molto scenografico: i Faraglioni della Madonna. Sempre rotta a sud, tra piccole insenature e pareti rocciose, e si raggiungono gli scogli delle Formiche e da qui i faraglioni di Calzone Muto. Lì vicino la spiaggia di Bagno Vecchio, in epoca romana scalo mercantile.
Superata Punta della Guardia, il punto più a sud, il paesaggio cambia decisamente faccia. Qui si trova il Monte La Guardia, la massima altura di tutto l'Arcipelago Ponziano, e si entra nel blu scuro del mare aperto. Doppiata la Punta e superata la scogliera, dopo Punta Fieno si raggiunge Chiaia di Luna, una delle spiagge più belle dell'isola, dove si trovava un porto di epoca greca. Superate le Grotte della Maga Circe si risale la costa facendo rotta verso nord e raggiungendo Capo Bianco, tra grotte e anfratti, baie e spiaggette, fino ai Faraglioni di Lucia Rossa.
Tra Cala Feola e Punta Papa, nel quartiere dei pescatori, la costa è frastagliata ed è l'ideale per fermarsi e gettare l'ancora. Lasciata Cala dell'Acqua si continua verso Cala Cavone e Cala Fonte, con il suo piccolo porticciolo, fino alla punta settentrionale dell'isola, dove uno stretto i soli 120 metri separa Ponza dall'isola di Gavi, priva di spiagge, che ospita solo una villa privata.
Doppiata Punta dell'Incenso ecco riapparire la costa orientale dell'isola, dove il mare è più riparato e dove le barche trovano riparo. Qui si possono visitare le Grottarelle di Punta Incenso, il passaggio sotto lo scoglio Spaccacolpi, l'Arco di Cala Schiavone. Avvicinandosi a Punta Bianca sono visibili ancora i resti dell'antico acquedotto romano.
Da Cala del Core e Frontone si fa ritorno al porto.
Le spiagge
Tra le varie cale, calette e baie dell'isola, queste sono le spiagge migliori di Ponza:- Cala Frontone: è la più facile da raggiungere dal porto, tramite un servizio di trasporto pubblico di barche. La spiaggia è grande, sabbiosa e si trovano bar e ristoranti.
- Cala del Core: è una spiaggia di ciottoli e ghiaia raggiungibile solo via mare, a circa 1,5 miglia dal porto. Deve il suo nome alla conformazione a cuore e al colore rosso di una parete rocciosa.
- Parata e Bagno Vecchio: la spiaggia, di sassi e ciottoli, a sud dell'isola, è raggiungibile tramite un sentiero a gradoni e si trova in un contesto spettacolare: si trova nei pressi di una necropoli romana scavata nella roccia.
- Chiaia di Luna: è la spiaggia più popolare e frequentata dai turisti, molto scenografica grazie alla parete di tufo bianco che fa da sfondo. Si trova sul lato occidentale dell'isola ed è accessibile o via mare o attraverso un tunnel nella roccia.
- Lucia Rosa: è accessibile solo via barca da Cala Feola o Chiaia di Luna, anche tramite taxi boat. Si trova nella parte occidentale dell'isola quindi è perfetta per gustarsi il tramonto.
- Cala Fonte: è un'insenatura di origine naturale con una spiaggia raggiungibile a nuoto o lungo un sentiero a gradoni. Un tempo era usato come porticciolo dai pescatori dell'isola. Si trova sul lato occidentale e ha una bella vista sul'isola di Palmarola.
Attività da fare a Ponza
- Diving: Ponza ha un mare bellissimo e straordinario, particolarmente pulito, rocce vulcaniche, grotte, fondali sabbiosi e relitti: il paradiso di ogni sub. Il Ponza Diving Center organizza escursioni di diving da aprile a novembre, sia per sub esperti sia per principianti, anche a Zannone, Palmarola, La Botte e Ventotene. Rilasciano sia brevetti PADI sia brevetti più tecnici (Tdi e Trimix).
- Trekking: Ponza offre degli itinerari escursionistici molto interessanti da fare anche fuori stagione, a piedi o in bicicletta, con diversi livelli di difficoltà, ad esempio dal porto al Monte Guardia, oppure a Punta Fieno, al Faro della Guardia e al Bagno Vecchio.
- Visita al Museo Etnografico: molto bello da visitare (e a ingresso gratuito) è il Museo Etnografico di Ponza, vicino alla spiaggia di Cala Frontone. Ospitato all'interno di una grotta, raccoglie suppellettili e testimonianze delle antiche tradizioni di Ponza.
- Festa di San Silverio: Volete visitare Ponza in un giorno speciale? Allora andateci il 20 di giugno, giorno della festa del patrono dell'isola, San Silverio. La processione con la statua del santo e i festeggiamenti sull'isola sono un'esperienza davvero da non perdere.
Dove mangiare
- Il Tramonto (zona Le forna): location da urlo (andateci per il tramonto, lo spettacolo è impagabile) e piatti di pesce da dieci e lode.
- Oreste gestisce due strutture sull'isola: il ristorante Orestorante, non lontano dal porto (location altrettanto sublime) e l'Oresteria, per un pranzo veloce ma di alto livello.
- Da Enzo al Frontone: a pochi passi dalla spiaggia di Cala Frontone, in una location magica.