Settantacinque anni fa, sulla striscia a fumetti Thimble Theatre, E.C. Segar fece esordire un personaggio che, secondo l'idea dell'autore, avrebbe dovuto essere una semplice comparsa: un marinaio burbero, cieco da un occhio e con una pipa perennemente in bocca di nome Popeye.
Era il 1929, gli Stati Uniti erano nel pieno della Grande depressione, e quel marinaio, con gli avambracci sproporzionati con un'ancora tatuata sopra e una forza spropositata, diventò sia uno dei personaggi di successo delle strisce a fumetti pubblicate dai quotidiani che il simbolo della rivincita del debole contro il potente, specchio della voglia di rialzarsi della nazione americana.
Popeye arrivò poi anche nel nostro Paese, dove divenne Braccio di Ferro, e il suo successo fu grande anche qui grazie alla serie a cartoni animati e alla versione italiana a fumetti, disegnata da Alberico Motta, Pier Luigi Sangalli e Sandro Dossi.
È il 2013 quando Fabiano Ambu presenta durante il Lucca Comics, in un'anteprima autoprodotta, le prime quindici pagine di una storia che ha per protagonista un certo marinaio di nome Pop, con la promessa che l'anno successivo sarebbe arrivato un intero volume a lui dedicato. La promessa non è stata una di quelle "da marinaio" e al Lucca Comics 2014 è arrivato, edito dalla Capitan Ambù Production, Pop - Storia di un marinaio, primo volume di una serie.
Ci sono autori che hanno immaginato, in vari media, che i protagonisti della cosiddetta narrativa popolare potessero vivere tutti assieme in un universo dove le loro storie e le loro vite sarebbero andate avanti, senza cristallizzarsi in quella particolare vicenda o in quel particolare momento temporale che li hanno consegnati all'immaginario collettivo attraverso una storia tramandata da una fiaba, da un fumetto, da un cartone animato.
Si pensi a Bill Willingham e alla sua serie a fumetti Fables, edita da DC Vertigo, con protagonisti i personaggi delle fiabe, da Cenerentola a Biancaneve, dal Lupo Cattivo a Cappuccetto Rosso; o ancora alla Lega degli straordinari gentlemen di Alan Moore e Kevin O'Neill, composta dai protagonisti di alcuni romanzi della letteratura di epoca vittoriana quali Mister Hyde e il Capitano Nemo.
Passando al cinema non si può non citare Chi ha incastrato Roger Rabbit, pellicola a tecnica mista diretta da Robert Zemeckis, dove i personaggi dei cartoni animati sono veri propri essere viventi che vivono a fianco degli esseri umani e che abitano la città di Cartoonia.
Fabiano Ambu ha seguito un percorso simile a quelli appena citati, declinandolo però secondo una sensibilità più europea, dunque più profonda e realistica.
Pop - Storia di un marinaio ha per protagonista un Braccio di Ferro ormai vecchio, disilluso e stanco. Pop, così si fa chiamare ora, vive su una barca ormeggiata a un molo del porto di Venezia e per campare fa l'artista di strada: gli anni del successo, sui fumetti come nei cartoni animati, sono ormai un ricordo, rappresentato dai poster e dalle immagini che ricoprono le pareti delle stanze della barca.
Pop è ormai un uomo solo, depresso, incapace di instaurare un dialogo con il figlio Chris (che ha smesso i panni di Pisellino) che cerca, inutilmente, di scuoterlo dalla sua condizione per farlo tornare a combattere per gli ultimi e per una società in preda a una crisi che, come quella del 1929, rischia di dilaniarne le componenti più deboli.
La tragedia passata che è alla base della condizione di Pop ci è spiegata sin dal prologo, formato dalle pagine che Ambu presentò in anteprima nel 2013; il resto della storia si concentra sul rapporto padre-figlio, inesistente, tra Pop e Chris. Quest'ultimo è impegnato politicamente in un movimento che prova a cambiare lo status quo governativo che ha portato la società all'interno di una crisi economica che, a livello sociale, si sfoga in continui scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Il tutto sullo sfondo di una Venezia che continua a essere città turistica abitata e visitata, in una citazione gucciniana, da gente che se ne frega di quel succede al di fuori da essa.
Fabiano Ambu è bravo a rendere, anche a livello grafico, questa dicotomia di cui è vittima la città lagunare, riflesso del comportamento di Pop, incapace di uscire dal suo alcolismo e di ritrovare la volontà di vivere, e di Chris che tenta di scuotere il padre dalla sua ignavia per farlo tornare a "combattere" per i più deboli e ad aiutarlo nella ricerca della verità sulla tragedia che ha segnato le vite di entrambi.
È in questo mondo che si muovono altri personaggi fumettistici, Corto Maltese, amico e compagno marinaio di Pop, e alcuni tra quelli che abitavano il mondo di Popeye, come il suo rivale da sempre Bluto e l'ingordo amico Poldo; entrambi, come Pop, sono cresciuti, invecchiati e cambiati. Seppur i loro tratti e caratteristiche fondamentali siano confermati, in questa storia è difficile dar loro una collocazione precisa, manichea: il mondo, la realtà ha cambiato anche loro e non è così scontato dire o sapere chi stia ancora dalla parte dei "buoni" e chi dei "cattivi".
Ambu e Claudio Zen, che lo affianca alla sceneggiatura, riescono a costruire un ritmo narrativo dinamico, a tratti veloce, che spinge il lettore verso il cliffhanger che chiude questo primo volume, un finale duro, che colpisce allo stomaco, ma assolutamente realistico e coerente con il resto della storia e che apre la strada alla continuazione delle vicende nel prossimo volume, già in lavorazione.
L'impalcato grafico del volume è nelle mani di Fabiano Ambu, per quanto riguarda i disegni, e di Rosa Puglisi (Vorticerosa) per quanto riguardo colori, lettering e art direction del volume. La mano della Puglisi, che aveva già lavorato con Ambu su , è evidente soprattutto nella differenza di stile grafico che intercorre tra il prologo, tutto realizzato da Ambu, e il resto della storia. Tuttavia questa diversità non è un elemento di disturbo, anzi marca le prime diciassette pagine come una sorta di introduzione, una specie di trailer perfettamente inserito nel contesto e nello sviluppo della storia.
I colori della Puglisi si basano, per la maggior parte, su una palette acida di giallo, verde, grigio e marrone che ben rappresentano lo stato d'animo scuro e pessimista che attraversa tutta la vicenda.
Le tavole Ambu accompagnano efficacemente il ritmo della narrazione, variando in una composizione di pagine con una griglia rigida e pagine più libere, con riusciti riferimenti alla nostra realtà, come alla pagina 51 dove l'immagine di Chris, inginocchiato vicino a un compagno di manifestazione ucciso da un poliziotto con un colpo alla testa, richiama immediatamente l'immagine di Carlo Giuliani ucciso durante gli scontri del G8 di Genova del 2001, diffusa da tutti i canali d'informazione.
In conclusione, questo primo volume della storia di Pop (stampato in cento copie, quasi del tutto esaurite) è un fumetto ben riuscito, mai banale o scontato, ma anzi spesso crudo e realista. I meriti di Fabiano Ambu sono doppi: se da un lato è riuscito a regalare una nuova vita e un nuovo punto di vista a un personaggio come Popeye, da l'altro gli va riconosciuta la forza di volontà e la testardaggine (tipica dei sardi) di autoprodursi una storia che a suo sentire meritava di essere narrata a chi aveva voglia di leggerla, fossero anche tre lettori.
Abbiamo parlato di:
Pop - Storia di un marinaio
Fabiano Ambu, Claudio Zen, Vortice Rosa
Capitan Ambù Production, 2014
68 pagine, brossurato, € 16,00
ASIN: B00PHMN0YO