Popolari solo se Liberi e Forti

Qualcuno di noi si rammarica perché prima delle elezioni romane abbiamo deciso di cambiare nome, da Italiani Liberi e Forti (ILEF) a Popolari Liberi e Forti (PLF), visto…lo sfiorire del termine nelle sigle degli improvvisati e avventizi ‘popolari’ in circolazione da qualche mese e alcuni giorni. Certo, facciamo fatica a distinguerci da questi tanti tentativi di imitazione, ma con il nostro amato acronimo sturziano ora saremmo stati addirittura cancellati, privati del nostro stesso nome. Noi siamo i Popolari! Quelli, appunto, liberi e forti, quelli che possono mettersi come fiore all’ occhiello don Luigi Sturzo e il Partito popolare italiano.

Altri popolari hanno scelto di tagliare le loro radici e di perdersi il loro bel nome (qualcuno anche la faccia…) per una “fusione a freddo” o “un’amalgama malriuscita” e ogni tanto lo evocano come minaccia di divorzio, a mo’ di ‘corrente dc’. Da loro neppure una flebile voce contro lo scippo del vocabolo e dell’aggettivo da parte dei Casini, Mauro, diversamente berlusconiani e montiani, eccetera. Qualcuno di questi, e perfino Alemanno, hanno fatto convention preelettorali sotto le insegne di “Italia popolare”, nobile movimento di Monticone, Gerardo Bianco, Duilio, e altri autentici popolari. Il Ppi di Castagnetti non si fa più sentire, congelato nei fatti e nello spirito. Restano a difendere la gloriosa sigla, rettificata per darle più potenza, i Popolari Liberi e Forti. Chi ci ama, ci segua. Gian Paolo Vitale
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