Abitanti delle foreste e delle savane, la loro economia è basata sull'agricoltura (originariamente utilizzavano le tecniche di agricoltura di foresta itinerante) e oggi sulle piantagioni di cacao, gomma e palme. Sono abiti pescatori e artigiani (oltre all'oro, sono abili produttori di ceramiche, materiali in legno e tessuti).
L'oro aveva (e ancora oggi ha) una grande importanza nella cultura tradizionale akan. Esso è considerato un vero e proprio essere vivente dallo spirito molto forte e il solo fatto di cercarlo, toccarlo o forgiarlo richiede uno spirito purificato. Essi producono oggetti e gioielli di grande valore artistico, che vengono gelosamente conservati dalle famiglie e mostrati in occasione di cerimonie solenni. Storicamente gli akan commerciavano oro in cambio di sale e schiavi, i quali erano scambiati, assieme all'oro, con gli europei (prima portoghesi - che nel 1500 inziarono ascambiare oro per armi, poi olandesi e infine inglesi) in cambio di armi. Non a caso la zona fu chiamata Costa d'Oro.Gli storici non hanno ancora trovato una risposta su quando le popolazioni locali iniziarono a cercare (e scavare) l'oro. Le testomonianze dei primi viaggiatori portoghesi (all'inizio del 1500) parlano di oro scambiato con il sale nei mercati e di oggetti in oro. Del resto pochi o nulli sonso stai gli scavi archeologici nell'area della Costa d'Oro. Questo commercio, che intorno al 1700-1800 portarono gli akan ad essere il popolo più potente dell'Africa Occidentale e naturalmente li portarono a competere con gli europei, desiderosi di controllare il commercio di oro. Circa un terzo degli akan sono di religione cristiana, mentre oltre il 10% è mussulmana. La maggioranza resta animista con riti sincretisti. Oramai molti vivono nelle città (sebbene le tradizioni permangono molto forti nelle aree rurali) e costituiscono sia la classe economica e politica dominante in entrambi gli stati, sia la povertà che affolla le bidonville delle metropoli.Gli edifici tradizionali degli ashanti, ancora oggi esistenti, sono divenuti nel 1980 Patrimonio dell'Umanità.Ecco un approfondimento sulla cultura dell'oro degli Akan
Ecco un approfondimento sull'oro degli Akan, scritto da Giovanni Franco Scanzi, che nel 2006 ha anche curato a Genova una mostra sul tema. Vai alla pagina di Sancara sui Popoli d'Africa