Capanna Turkana
Si alimentano essenzialmente di latte, carne e sangue frutto dei loro allevamenti (sebbene la carne di zebù sia mangiata solo in occasioni particolari) e di frutti selvatici raccolti dalle donne. Inoltre scambiano i loro prodotti con i loro vicini in cambio di mais e vegetali. Pur vivendo vicino al lago Turkana, essi hanno sempre ritenuto la pesca un tabù e solo recentemente, anche grazie a dei progetti di sviluppo, hanno iniziato ad intraprendere, con molta diffidenza, tale attività.Sono tradizionalmente poligami (usano il bestiame come scambio nuziale) mentre il numero delle collane intorno al collo, rappresentano un segno di ricchezza.Costruiscono delle capanne a forma di botte, con rami spinosi intrecciati e con foglie di palma a formarne il tetto (recentemente sono stati inseriti anche altri materiali, come la plastica). Sono inoltre conosciuti per la produzione di ceste ad intreccio.I Turkana sono coinvolti nella lotta contro la minaccia di un lento prosciugamento del Lago Turkana. Infatti, poco più in là, in Etiopia, il governo stà costruendo una enorme diga (Gibe 3), alta 243 metri, sul fiume Omo. L'Omo è uno (il maggiore) dei tre immissari del lago (gli altri due sono il Turkwell e il Keria). Il Lago Turkana, che ha una superficie di 6500 chilometri quadrati, non ha emissari (è un bacino chiuso), bensì l'acqua esce per evaporazione.La diga sull'Omo ridurrà notevolmente la portata di acqua con innegabili conseguenze sulla dinamica idrica del lago e ne altererà l' equilibrio salino. Secondo alcuni la scarsità d'acqua derivata dalla diga (che si sommerà alle peridiche siccità) renderà la vita dei Turkana e degli altri gruppi etnici del lago, più difficile, innescando anche conflitti per il controllo delle risorse idriche.
Ecco un link con un'ampia galleria di foto sui Turkana, o un'altro con altrettanto belle immagini.
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