donna wolof, foto dalla rete
L'etnia Wolof rappresenta la popolazione maggioritaria in Senegal con il 43% del totale. I wolof sono presenti anche in Gambia (circa 16% della popolazione) e in Mauritania (meno del 10%). Complessivamente si parla di circa 6 milioni di individui. Il nome sembra derivi da Lof (ovvero l'area geografica in cui ha avuto origine la popolazione). Waa-lof appunto significa "gente di Lof". I wolof hanno dato origine ad un antico e stabile regno chiamato impero Jolof, con capitale Linguere, che da metà del 1300 al 1890, ha dominato sulla stessa area attuale, ovvero quella degli odierni Senegal e Gambia. Solo nel periodo 1870-1890 l'impero si è dissolto grazie (o per colpa) all'avvento dei colonizzatori francesi.Tradizionalmente agricoltori (coltivano miglio, sorgo e arachidi), sono diventati poi abili commercianti. Tra le "merce" trattate nel passato vi erano anche gli schiavi.
L'area dei wolof
Parlano la lingua wolof, lingua atlantica della grande famiglia delle lingue del Niger-Congo che a partire dal XVIII secolo si inizia, grazie ai primi esploratori, a scrivere (con i caratteri romani, sebbene alcuni vecchi lo scrivano ancora con caratteri arabi). Il Wolof è oggi una sorta di lingua franca in Senegal, a fianco del francese, che rappresenta la lingua ufficiale.La maggioranza dei wolof è di religione mussulmana sunnita, la cui conversione è iniziata già intorno all'XI secolo. Tra di loro è molto diffuso il sufismo.Nonostante una antica storia con l'islam, quella dei wolofi resta una società libera, poco influenzata nei comportamenti soprattutto verso le donne. La poligamia è di fatto scomparsa nelle giovani generazioni.
Popolo fiero, dai portamenti regali (le donne sono ammirate per la loro eleganza) sono conosciuti per la loro ospitalità (teranga) che è al centro della loro cultura.
Tipici cesti wolof
Tradizionalmente sono divisi in tre "caste" (oggi nelle città queste divisioni sono pressoché scomparse): i nati liberi, i discendenti degli schiavi e gli artigiani (sono conosciuti in tutta l'area per i loro lavori con il ferro, l'oro e l'argento). Le donne intrecciano dei magnifici cesti, molto ricercati per la precisione del lavoro. I primi sono al vertice della scala gerarchica e guidano spesso i villaggi.Come accade per altri popoli del West Africa, la tradizione orale dei wolof è raccolta e tramandata dai griot, una sorta di cantastorie e musicisti, che da secoli e attraverso l'eredità familiare consentono di conservare una cultura altrimenti a rischio di estinzione.
Oggi l'etnia wolof svolge un ruolo chiave nel Senegal moderno, sia sotto il profilo politico, che culturale ed economico.
Ecco il link a Janga Wolof, un blog sulla linguea (e sulla cultura) wolof.
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