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Quando Mario Giordano, ex direttore di Studio Aperto, telegiornale di Italia 1, noto per la qualificata redazione di politica e cultura, e attuale direttore di TGCOM24 (il suo curriculum è qui), decise di pubblicare, per un piccolo editore indipendente, Mondadori, due opere, Sanguisughe e Spudorati, io mi sono insospettito.
Ho pensato, che ne so, a come se San Giovanni si fosse messo a scrivere un Vangelo Eretico; oppure ad un besteller tipo "Apologia di Stalin" scritta da Alemanno. Cose così.
Cosa c'era dietro? Io la spiegazione, a suo tempo, me la sono data: Giordano ha scritto Sanguisughe e Spudorati perchè sapeva di poter vendere. Magari mi sbaglio ma, alla peggio, il solo pubblicare due libri simili, sono stati per me la prova che, quello della Casta - argomento ormai dissodato dalla coppia Rizzo&Stella, non solo nel libro, ma anche in tantissime comparsate TV, qualche tempo prima - era diventato l'oggetto di un nuovo populismo.
Non era questo il campo in cui doveva decidersi la battaglia elettorale. E invece è stato così. Quali le colpe? (1) Paradossalmente di tutti i partiti, tranne uno, che non ne hanno parlato per niente. E invece questo, al netto del populismo, dovrebbe essere il minimo comune denominatore di ogni programma elettorale. (2) Dei programmi politici: o troppo fiacchi o troppo farciti di populismi vecchi come quello delle tasse da abbassare (sull'IMU meglio tacere). (3) Degli organi di informazione. Hanno attaccato Grillo perchè utilizzava e utilizza metodi da capopopolo ma nessuno s'è sognato di mettere a confronto i programmi; perchè da qualche parte qualcosa di interessante doveva pur esserci.
Voglio dire che, secondo me, il problema è altrove, ma nessuno ne ha parlato a sufficienza (politici e complici, tanti giornalisti e tanti giornali). Certo, si, il minimo comune denominatore ma c'è anche altro: l'istruzione, il turismo, la cultura, l'innovazione. Io lo ricoprirei d'oro un politico, uno vero, uno che lo fa di professione (perchè la politica è fatta con professionalità e competenza), in grado di proporre qualcosa di sensato. E, con il nostro mandato, lo farei stare al suo posto per tutto il tempo che serve.
A noi spetterebbe il compito di misurarne le prestazioni. Agli organi di informazione il compito di farci sapere come si sta comportando. Alle scuole il compito di farci crescere curiosi.
Immagine CRS
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