Oggi vi racconto con immenso piacere del PopUp Festival che si è tenuto nelle Marche lo scorso weekend, in particolare nella zona dei Colli Esini. Si tratta di una serie di eventi, performance, installazioni che invadono il territorio urbanizzato, mettendo a disposizione di artisti internazionali, degli spazi in cui esprimersi liberamente.
Sarà per deformazione professionale, ma trovo il recupero urbano l’unica strada davvero percorribile in un territorio, come quello italiano, così cementificato e poco curato. Iniziative come questa, portano all’attenzione luoghi che consideriamo abbandonati ed inutilizzabili. E invece basta la creatività per dare, a quella che ormai possiamo considerare archeologia industriale, una seconda possibilità.
Se avessi la bacchetta magica, da domani vieterei le nuove costruzioni, di qualsiasi tipo e per qualsiasi scopo. Non si costruisce più nulla, finché non si è recuperato fino all’ultimo capannone, fabbrica, stazione abbandonata, palazzo disabitato, borgo e rudere di campagna! Allora si che ci sarebbe una svolta nella gestione del territorio.
A parte questa piccola parentesi, è stato un bel tour! Condivido con voi le foto, i commenti “artistici” li lascio agli esperti, trovate tutto nei link collegati. Tutto è partito dalla stazione di Fabriano, dove la Cisterna del binario 1 ha fatto da sfondo al murales La catena dell’evoluzione, dell’artista 3ttman. La stazione ha anche ospitato, per troppo poco secondo me, la mostra RiFatto. Esposizione dedicata alla rubrica del lunedì del FattoQuotidiano, che porta lo stesso nome. In ogni puntata si chiede ad un artista d’immaginare luoghi d’Italia, poco noti e abbandonati da tempo, rivisitati e reinterpretati in chiave artistica.
La seconda tappa alla Stazione di Serra San Quirico, con l’opera Alfa e Omega di 2501 e Basik, sia all’esterno dell’edifico che nelle sale interne della stazione.
La stazione di Castelplanio era ancora work in progress, con il collettivo Turbosafari all’opera, presso il magazzino merci.
La bellissima Aia di Pistone e Alessandrini, che ha colorato la Stazione di Castelbellino.
E infine l’affascinante Cava Mancini di Arcevia. Sono sempre stata attratta dall’archeologia industriale. La Cava ha ospitato l’evento di Live Painting dell’artista statunitense Zio Ziegler e il party finale dell’evento in un luogo suggestivo e allo stesso tempo terrificante, se si pensa alle tracce indelebili che possiamo lasciare al nostro passaggio. Ma per fortuna la natura si riprende tutto.
Non sono riuscita a vedere proprio tutto, vi invito a dare un’occhiata alla pagina dedicata a tutti i progetti, i colori hanno un forte potere di riqualificazione. Speriamo ci possano essere tante occasioni di questo genere. Noi restiamo in fervida attesa della prossima edizione!
43.505874 12.989615