Appuntamento alle 16:30 al Club Pomella, in via San Biagio dei librai a Napoli, tra gioventù del Partito Democratico, ex-segretari, e Valeria Visconti (attrice porno affermata ed esperta del mercato della pornografia).
A rendere ancora più attuale l’evento, forse, è la sentenza in favore di Berlusconi sul “Caso Ruby”, ma non avrebbe comunque perso in importanza per come di fatto, in questi anni, la politica e le leadership nazionali e internazionali si sono caratterizzate ed esercitate. La politica dello spioncino, che accende i riflettori sul privato, sugli scandali sessuali, la politica del desiderio e della perversione politica, non è mai stata così importante.
Sicuramente il profilo dei leader dei nostri tempi non sono più seriosi e impassibili ma gaudenti e arrossati da coiti e licenze libidiche. Sulla pornografia come strumento politico e di potere hanno parlato filosofi e specialisti accreditati, ma questa occasione, ci chiediamo ora, non sarà forse un’altro strumento politico per chi della pornografia e dell’osceno ne fa addirittura un format imprenditoriale da applicare poi all’informazione e alla politica istituzionale?
Può il berlusconismo renziano, e ancor più il berlusconismo in quanto tale, ritornare a riscrivere le pagine dell’attualità politica italiana? Certamente sì, e questo perché, come il peronismo in Argentina, il berlusconismo in Italia non è finito, esso è più vivo che mai (e le attività del PD napoletano ce lo dimostrano).
Ora i giovani democratici si sono inventati la “pornosofia di Valeria Visconti”, come se il dibattito politico non fosse già troppo erotizzato.
Come andrà a finire?
Nuovi spunti per la politica italiana arriveranno dal capoluogo partenopeo?