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Portici delle Teresiane, bene comune

Creato il 25 maggio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

E' quanto ha stabilito il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con Decreto del data 16 aprile 2013 (prot. n. 3960). Recepito il Decreto la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, ha stabilito a sua volta che, i Portici delle Teresiane sono un "bene di particolare interesse culturale [...] e quindi meritevole di salvaguardia e tutela".

Il decreto, dunque, mette in forte discussione la legittimità della scelta dell'amministrazione comunale di Fasano di alienare un bene pubblico di rilevanza storica e culturale, qual'è il complesso Portici delle Teresiane. L'alienazione, che di fatto sanciva la privatizzazione di un bene pubblico, era stata giustificata come necessaria per far fronte alle esigenze di bilancio e per non intervenire più con un aggravio delle imposte locali sulla cittadinanza. Esigenze di bilancio che si concretizzano in un vero e proprio buco di circa 2,8 milioni di euro, causato dalla gestione dissennata delle entrate pubbliche da parte della stessa amministrazione. Insomma l'amministrazione comunale usa il perverso e scellerato meccanismo della privatizzazione come un "compro oro". Non essendo in grado di gestire al meglio i gioielli di famiglia, tanto da produrre una rendita perenne per la città, li svende.

Ne ho parlato lo scorso gennaio in un articolo pubblicato su Largo Bellavista. L'articolo è .

Quello che resta incomprensibile è come sia stato possibile che l'amministrazione guidata dal sindaco Di Bari - il quale vanta il fior fiore di professionisti a ricoprire il ruolo di assessori - abbia potuto mettere all'asta i locali commerciali del complesso Ex Convento delle Teresiane, senza prima verificarne la fattibilità e i limiti dell'alienazione nel rispetto della legge (come previsto dagli artt.822, 824 e 826 c.c., e regolamentati dal D.Lgs. 22/1/2004, n.42 artt. 10, 12, 53, 54). Sarebbe anche bastato consultare autorevoli fonti, gratuitamente (senza spendere migliaia di euro in consulenze esterne, come è solito fare questa amministrazione), presenti sul web, come questa, .

Resta da sapere come si comporterà la giunta amministrativa con chi si è aggiudicato i locali all'asta ed avrebbe già acquisito la proprietà dei locali, pur non avendone il possesso. E infatti, trattandosi di un bene di rilevanza storico-artistica, dovrebbe in ogni caso restare nella disponibilità del patrimonio pubblico come lo sono i musei, i monumenti e i beni archeologici.

Intanto, il Ministero, in riferimento all'alienazione dei locali commerciali del complesso, in data 15 maggio 2013, ha richiesto all'amministrazione comunale di Fasano la documentazione necessaria a dare legittimità all'alienazione. Ovvero:

  1. Destinazione d'uso in atto del bene;
  2. Programma delle misure necessarie ad assicurare la conservazione del bene;
  3. Indicazione della destinazione d'uso prevista;
  4. Modalità di fruizione pubblica del bene, anche in rapporto alle precedenti destinazioni d'uso;
  5. Documentazione fotografica.

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