Qualche giorno fa ci ha rattristato molto la notizia che la libreria Guida a Napoli avesse chiuso per fallimento. Abbiamo anche deciso di ospitare su Temperamente l’intervento e le riflessioni di un testimone molto speciale, che ha vissuto in prima persona l’infausto evento. Se, però, la chiusura delle librerie è all’ordine del giorno in molte città d’Italia, ce n’è una che da otto anni reagisce alle notizie più sconfortanti sul mondo del libro celebrando la cultura libraria con un evento della durata di due giorni. Con Portici di Carta Torino trasforma i due chilometri che si estendono da via Roma a piazza Carlo Felice in una vera e propria libreria all’aperto, dando spazio a un centinaio di librerie senza limiti di sorta: grandi, piccole, generaliste, specializzate, indipendenti, di catena. Vi saranno anche i bouquinistes del Libro Ritrovato e, grazie al sostegno della Regione, i piccoli editori piemontesi. Ma se credete di trovare solo una lunga “via di carta” vi sbagliate: le due giornate del 4 e 5 ottobre saranno ricche di eventi, fra reading, presentazioni, incontri con gli autori e spettacoli vari. I più golosi potranno persino gustare le prelibatezze dei maîtres chocolatiers torinesi e piemontesi. Insomma, ci sono proprio tutti gli ingredienti necessari alla buona riuscita dell’ottava edizione di Portici di Carta.
L’evento torinese rappresenta oltretutto un’ottima scusa per discutere e fare il punto sulla situazione delle librerie alla luce delle innumerevoli difficoltà che le stesse si trovano ad affrontare.
Portici di Carta ci incuriosisce molto, così abbiamo interpellato Marco Pautasso, uno degli organizzatori, per saperne di più sull’edizione 2014.
Chi c’è dietro Portici di Carta?
Dietro Portici di Carta c’è l’organizzazione del Salone internazionale del Libro di Torino, oltre cento librerie torinesi indipendenti e di catena coordinate dal libraio Rocco Pinto – dalla cui intuizione 8 anni fa nacque questa manifestazione -, la rete delle Biblioteche Civiche Torinesi, una quarantina di piccoli e medi editori piemontesi, e molti molti volontari, dai ragazzi del Bookblog a quelli di Torino Rete Libri, senza dimenticare quelli del Servizio civile Nazionale.
La manifestazione è sostenuta dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte, dalla Fondazione CRT e dalla Camera di Commercio.
Quest’anno l’evento omaggia il grandissimo poeta dei Canti Orfici Dino Campana. Una scelta inconsueta e molto coraggiosa, che certamente punterà la dovuta attenzione sul poeta di Marradi. Come e perché siete giunti a questa decisione e in cosa consiste praticamente l’omaggio?
Sentiamo Dino Campana molto affine allo spirito di Portici di Carta. Una “sapiente” pazzia che sembra accomunarci.
Cento anni fa a Marradi veniva stampata la prima edizione dei Canti orfici, e Campana stesso, per promuovere il suo libro, andava per taverne e per strada strappando pagine della sua opera per offrirle a chi incontrava.
Portici di Carta si propone proprio questo: andare per strada per far incontrare libri, storie e persone, approfittando di un’eccellenza architettonica della nostra citta, quei due km di portici alti e ampi che collegano la stazione di Porta Nuova a Piazza Castello, attraversando le piazze Carlo Felice, CLN e San Carlo. Un unicum che si veste eccezionalmente di libri, anzi di “carta”, modificando, anche se per due giorni soltanto, la toponomastica della città, trasformando via Roma in via della Letteratura, delle Lingue, della Spiritualità, delle Passioni, del Gusto, ecc.
L’omaggio si configurerà in un appuntamento nel Corner Eventi di Piazza San Carlo, dove interverranno Gianni Turchetta, uno dei massimi suoi studiosi, la scrittrice Laura Pariani, che sta lavorando ad un nuovo libro proprio sulla sua figura, e il grande attore Michele Di Mauro, che leggerà alcune pagine dai Canti orfici. Grazie a Marcos y Marcos, che è l’editore ospite di questa edizione, verranno inoltre distribuiti gratuitamente 30 mila fogli con brani scelti dei Canti orfici. Gli allievi del Liceo Teatro Nuovo proporranno poi più volte la performance Il canto di Orfeo, a lui dedicato. Si cominceranno inoltre a raccogliere dai librai torinesi le prenotazioni per una edizione numerata dei Canti Orfici, che verrà stampato a cura dell’Associazione Letteratura Rinnovabile.
Oltre alla zona che si estende da via Roma a piazza San Carlo fino a piazza Carlo Felice, si potranno scoprire altri luoghi di cultura attraverso le passeggiate letterarie previste per domenica mattina. Come si svolgeranno?
Dopo il successo delle passate edizioni saranno 7 complessivamente le passeggiate letterarie di questa edizione di Portici di Carta: sei itinerari a piedi e uno in bicicletta (con partenza dal Castello di Moncalieri), per scoprire la Torino che ha ispirato a tanti scrittori pagine indimenticabili.
Si va da quella che ripercorre i luoghi storici del libro, a quella dedicata a Primo Levi e Carolina Invernizio a San Salvario, da quella che ricorda Fruttero, Lucentini e Mario Soldati, ad una pensata esclusivamente per i bambini. Una passeggiata racconterà dal punto di vista letterario lo sport torinese, dalla Reale Società Ginnastica alla nascita del Torino Calcio e della Juventus. Una novità di quest’anno è la passeggiata che racconterà i luoghi di Bianca Guidetti Serra, l’avvocatessa scomparsa la scorsa estate, che ha impegnato larga parte della sua vita nella difesa dei diritti civili e delle donne.
Per informazioni, dettagli e curiosità sulle passeggiate letterarie consigliamo di consultare il sito porticidicarta.it.
Rispetto alle edizioni passate, di anno in anno realizzare un evento simile comporta nuove difficoltà a fronte dei problemi generati dalla crisi economica?
Non nascondiamo che il progressivo costante diminuirsi delle risorse disponibili di questi ultimi anni ha accresciuto notevolmente le difficoltà organizzative: abbiamo ad esempio dovuto diminuire l’investimento in comunicazione e promozione dell’evento, o rinunciare alla lotteria a premi che ha caratterizzato la manifestazione sin dagli esordi, così come si è dovuto giocoforza contenere le spese per il noleggio delle strutture e delle apparecchiature necessarie. Un dimagrimento inevitabile che non impedirà comunque a Portici di Carta di mantenere intatte le sue peculiarità di grande festa popolare del libro e dei lettori.
Cosa significa per voi organizzatori e per tutti i volontari che aderiscono dar vita a Portici di Carta?
È appunto una festa, per meglio dire una festa “mobile”, a cui lavorano insieme con grande spirito di collaborazione e di servizio tantissime persone. Ma sentiamo anche la responsabilità di portare il libro tra la gente, di far conoscere le tante librerie che operano meritoriamente sul nostro territorio, anche nelle periferie.
E pensiamo sia anche un modo originale per vivere la città, una tantum, in modo diverso, facendo davvero intendere, così come recita opportunamente il claim della nostra manifestazione, che “ a Torino la cultura è una passeggiata”.
Ringraziamo Marco Pautasso per la sua cortesia e vi invitiamo a scoprire il programma di Portici di Carta cliccando qui.