Uè barboni, lo so che stavate aspettando la recensione di Posh. 7 euri e 50 cent per voi sono tanti, sono un mese di risparmi, quindi prima di spendere i soldi del biglietto del cinema dovete sapere se ne vale la pena o meno. Altrimenti ve lo scaricate da Cineblog01, che così questa sera riuscite a sfamare i vostri figli. Tanto, ve lo dico subito, questo film non fa per voi. Detesterete i suoi protagonisti, i membri del Riot Club, la confraternita più esclusiva dell'Università di Oxford. Tutti, li odierete. Dal primo all'ultimo. Probabilmente simpatizzerete invece per le zoccolette comprimarie e con quelle simpatizzerei pure io, visto che secondo me devono essere molto brave a fare lavoretti...
Hey, cosa avete capito, testine? Pensavate a quei lavoretti? Ma no. Per chi mi avete preso? Per un volgare camionista o per un porco scaricatore di porto o per uno spazzino... pardon, operatore ecologico? Io sono un gentleman. Mi riferivo al fatto che sono brave a fare lavoretti, tipo una, la sexy Jessica Brown Findlay, come lavoretto fa la cameriera. Nella sua vita privata poi magari fa anche altri lavoretti, però questo non sono io a dirlo. Un'altra invece fa proprio quei lavoretti per campare. È una escort. Avete notato con quale eleganza ho detto escort e non mignottone? In questa parte c'è Natalie Dormer, quella di Game of Thrones che io mi guardo in diretta direttamente dagli USA perché sono abbonato a HBO, non faccio mica il pezzente che se la scarica a sbafo con BitTorrent come tutti voi barboni. Se continuate così, mandate l'industria a puttane, e scusate il francese che io ho studiato direttamente sulla Côte d'Azur e mica con i corsi della De Agostini come voi. Volete mica che Natalie Dormer, anziché prendere il suo bello stipendio dalla HBO, sia costretta a spalancare per davvero le gambe per potersi guadagnare da vivere?
"Ma che ti sei messo? Manco in Game of Thrones ci vestiamo in maniera tanto ridicola."
"Per forza, in Game of Thrones siete sempre nudi!"
Beh, forse non sarebbe così un male. Comunque, non era ciò che volevo dire. Quello che volevo dire è che gli unici personaggi che voi poveri straccioni troverete in qualche modo positivi sono quelli femminili. Oltre alle due puttanell... fanciulle sopra menzionate, c'è pure Holliday Grainger, già vista nei Borgia, in Bel Ami, Anna Karenina, Jane Eyre e tutte quelle stronzate in costume che guarda la mia mami quando si stufa di giocare con gli schiavi. Schiavi? Ho detto schiavi? Oops, che parola brutta. Non si dice! Non è politically correct! Se li chiamo maggiordomi, colf e puliscicessi siete più contenti?
Adesso comunque basta parlare di 'ste tre poverette. Sarete anche gnocche e tutto, però pussate via, pussys. Parliamo dei personaggi fondamentali di codesto film, figo già dal nome: Posh, come la mia Spice Girl preferita, Victoria Beckham. Quella che ha capito come gira the world e si è sposata con il calciatore pieno di ca$h. E pure bono, proprio come i protagonisti della pellicola. Non prendetemi per una checca isterica o per un sodomita, però quando un uomo è bono, lo si può riconoscere liberamente. Non sto mica a fare discriminazioni sessuali come voi poveri piccolo-borghesi benpensanti. Un culo è un culo, non stiamo tanto a fare gli schizzinosi. Quelli schizzinosi saremmo poi noi ricchi? Solo perché stasera io ceno all'Epicure di Paris e voi andate sotto casa a prendervi un kebab? Noi avremo anche la puzza sotto il naso, ma voi c'avete la puzza di döner kebab sotto casa. I protagonisti di questo film sono uno più figo dell'altro. Douglas Booth, Max Irons e Sam Claflin più che tre ragazzi normali sembrano tre esperimenti usciti da una versione al maschile de La donna esplosiva, quel cult movie degli anni '80 che anche voi pezzenti avrete visto perché lo davano sempre su Italia 1 e su tutti quei canali free generalisti che vi mandano in pappa il cervello. Io guardo solo canali pay. Non importa cosa diano. Devono essere pay altrimenti spengo il televisore al LED full HD 3D a 85 pollici che tengo nel cesso. I tre wild boys non sono solo belli, non sono solo simpatici da morire, ma sono pure intelligenti, visto che studiano a Oxford. Un po' perché papi ha pagato loro la profumata retta e magari ha contribuito con qualche donazione al college, proprio come ha fatto il mio, però un minimo c'hanno anche testa. O se non altro c'hanno il taglio di capelli giusto. Anche quello è avere testa, ma cosa ne sto a parlare con voi che probabilmente andate a farvi tagliare i capelli per 10 euro dai cinesi?
"Siamo più fighi dei One Direction!"
"Perché, i One Direction sono fighi?"
"Io ho tutti i loro dischi... ehm, volevo dire che li sento solo se li passano in radio."
Visto che di soldi per andare al cinema non ne avete e vi sconsiglio di scaricarlo da Internet per non danneggiare l'industria dell'intrattenimento mondiale, ammesso e non concesso che abbiate un abbonamento Internet e non stiate scroccando persino questa recensione sul computer della biblioteca, vi dico che Posh potete anche non guardarvelo. Guardatevi The Skulls - I teschi, quel vecchio film con Joshua Jackson e Paul Walker che ormai è una vita che danno sulle reti free da voi tanto amate e che racconta di una confraternita universitaria esclusiva molto simile. Tanto Posh è una visione troppo raffinata per i vostri poveri occhi. D'altra parte la regia è firmata da Lone Scherfig, quella di An Education, l'elegante film che ha lanciato la deliziosa Carey Mulligan e quindi lei sì che c'ha l'occhio lungo per i giovani talenti. Oltre ai nomi già citati fino ad ora, segnatevi pure quelli di altre due presenze del cast di cui in futuro sentiremo ancora parlare: Ben Schnetzer, visto in Storia di una ladra di libri e Pride, e quel nerd di Olly Alexander, attore di God Help the Girl, Skins e Penny Dreadful e pure cantante della band Years & Years, incoronata “soltanto” come gruppo più da tenere d'occhio nel 2015 da BBC Radio. Voi però continuate ad ascoltarvi RTL 102.5 very normal people, sfigati!
"Sì, è un mio ritratto personale. Perché, voi non ne avete uno in casa?"
Che altro dire? La regia di Posh non farà gridare al miracolo, però è ben curata, di certo più di quanto non siano curate le vostre case popolari. Così come la storia non sarà la più originale del mondo, eppure ha un buon crescendo che raggiunge il suo climax quando i ragazzi idoli di Oxford vanno in trasferta per una serata fuori in un pub pieno di gente qualunque, quelli della classe medio-bassa come voi. È lì che il film raggiunge il suo potenziale in pieno o quasi, dopo una prima parte che ci mette un pochino a carburare, come una Lambo che ha già 2 o 3 anni sul groppone e non ti resta altro che usarla giusto per andare a fare la spesa. Non che io vada a fare la spesa. Di quella si occupano i miei schiavi... pardon, i miei camerieri e tuttofare. Era solo così, un modo di dire. Non bisogna dimenticare infine pure la valida colonna sonora, che sfoggia l'esaltante retrò chic “Good Times” di Eric Burdon and The Animals, più un brano inedito scritto per l'occasione da Graham Coxon dei Blur, mica la roba da radio FM da quattro soldi della vostra amata RTL, che vi ascoltate solo perché non costa manco quattro soldi ma zero. In ogni caso voi andate a guardarvi The Skulls, o magari Poveri ma belli. Questo invece è un film che si poteva intitolare Ricchi ma pure belli ma pure intelligenti, ma se la tirano pure poco, perché bisogna sfatare il mito che tutti noi ricconi ci crediamo chissà chi. Io ne sono la prova vivente. Io sono qui a regalarvi questi miei preziosi consigli di cinema e oserei anche direi di vita. Vi faccio per caso pagare per questo? No, è un servizio che offro gratis a voi umili morti di fame. Altroché Caritas, altroché Gesù, io sì che sono un benefattore dell'umanità. Prendete e leggetene tutti. Se sapete leggere, poveri ignoranti.