Posizionamento sui motori di ricerca: tre leggende
Il posizionamento sui motori di ricerca è senza dubbio il servizio più ricercato tra i nostri clienti. Tra i tanti modi per promuovere la propria azienda su internet è sicuramente il più immediato e comprensibile.
Esistono però molte leggende sull’argomento, che vengono spesso sfruttate dai consulenti meno affidabili e vanno, al contrario, sfatate dai consulenti più seri. Eccone tre.
Leggenda numero uno:
“per essere al primo posto dei motori di ricerca basta ripetere tante volte una parola nel testo”
Questo funzionava nel 1995. Ricordo che un nostro cliente era al primo posto su Altavista (qualcuno se lo ricorda?) cercando “casa”. Non male, eh? Adesso le cose sono molto cambiate. I motori di ricerca non fanno un semplice conteggio delle parole di una pagina, ma ne comprendono il significato (indicizzazione semantica) e ordinano i risultati in base all’attinenza della pagina con la ricerca effettuata.
Leggenda numero due:
“per essere trovati sui motori di ricerca facciamo tanti siti uguali”
I motori di ricerca penalizzano azioni di questo tipo. Si può ottenere addirittura l’effetto opposto, cioè quello di vedere il proprio sito “bannato”, cioè cancellato, da Google & C.
Leggenda numero tre:
“per essere primi sui motori di ricerca basta pagare”
Esistono piani pubblicitari che permettono di pubblicare un annuncio a pagamento su Google, Yahoo, Bing, ecc. Questo, però, non ha nulla a che fare con il posizionamento naturale sui motori di ricerca. I motori di ricerca non accettano pagamenti in cambio di posizionamento. Questa leggenda è molto italiana, e non si fatica a capire perché.
Altre leggende prossimamente!
Ciao a tutti.