Il posizionamento sui motori di ricerca sarà a rischio di penalizzazioni per coloro che esagereranno con la ottimizzazione dei loro siti e delle loro pagine.
Lo aveva preannunciato a Marzo di quest’anno Matt Cutts, ingegnere del gruppo “Search Quality” di Google, comunicando l’avvento di nuovi algoritmi che avrebbere esaminato le pagine web prestando attenzione e penalizzando quelle pagine web che presentavano un’eccesso di ottimizzazione per i motori di ricerca.
Ovviamente l’obbiettivo è sempre lo stesso, ovvero rendere i risultati di Google sempre più affidabili al fine di incrementare la credibilità di Google e aumentare quindi gli introiti delle campagne pay per click.
Oggi posso dirvi che questi algoritmi sono sicuramente già attivi, e l’ho verificato personalmente proprio in seguito al mio articolo Google prima pagina con il quale, i miei più fedeli lettori lo ricorderanno, era nata una specie di sfida dimostrativa per mostrare come si potesse ottimizzare un articolo per farlo arrivare nella prima pagina di Google.
L’articolo effettivamente aveva raggiunto l’ottava posizione della prima pagina di google e continuava a scalare posizioni, ma, evidentemente, è entrato nel mirino dei nuovi algoritmi di Google che hanno ritenuto l’articolo sovraottimizzato e lo hanno penalizzato retrocedendolo dall’ottava alla diciassettesima posizione come si può vedere dall’immagine qui accanto che riprende il risultato di ieri ottenuto con il tool Free Monitor for Google.
Come si può notare dal valore a destra della freccetta, l’articolo aveva raggiunto l’ottava posizione nel motore di ricerca per la chiave Google prima pagina, prima di essere bruscamente rispedito indietro.
Occhio quindi alla sovraottimizzazione dei vostri siti, delle vostre pagine e dei vostri articoli se non volete che il vostro posizionamento sui motori di ricerca vada a farsi benedire.
Ottimizzazione dei siti si… ma con attenzione!
Sinceramente la penalizzazione subita non mi fa soffrire più di tanto, anche perchè l’articolo di cui vi parlo era stato davvero messo su per gioco, ma una domanda mi sorge spontanea, è mai possibile che Google si preoccupi di una sovraottimizzazione fatta comunque in chiave white SEO e non si sforza ulteriormente per scovare i neppur troppo nascosti siti ottimizzati e sopratutto indicizzati con il Black SEO?
Eppure, i professionisti del SEO lo sanno bene, questi siti hanno i loro rappresentanti (spesso più di uno) presenti nella prima pagina di google in ogni chiave di ricerca sufficientemente redditizia e non dovrebbe essere così complicato verificarli.
E invece ancora una volta gli angeli bianchi (come io chiamo i white SEO) devono soccombere e, non avendo i piedi da fachiro che hanno i Black SEO, camminare tra i chiodi disseminati da Google lungo il loro cammino facendo ben attenzione a non farsi male.
C’è quasi da chiedersi se i Black SEO a questo punto non abbiano ragione.. ma voglio ancora credere che l’onestà alla lunga paghi e dico di no!
Proviamo quindi ancora una volta, son la santa pazienza, a smussare gli angoli ed a curare l’ottimizzazione dei siti facendo ancor più attenzione a questi nuovi ostacoli.
Fatemi sapere che ne pensi lasciandomi un commento.
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