Possiamo gettar luce sull’energia oscura?

Creato il 07 novembre 2012 da Sabrinamasiero

La Dark Energy Camera, tutta la precisione di 570 megapixel. Crediti: FermiLab.

di Marco Castellani

Gli scienziati nutrono forti aspettative riguardo la recente Dark Energy Camera, perché potrebbe far avanzare in maniera significativa la nostra comprensione delle forze ancora misteriose, responsabili dell’espansione dell’universo ad un ritmo così accelerato. La nuova camera è montata al telescopio da 4 metri “Blanco” del Cerro Tololo InterAmerican Observatory (CTIO) in Cile.

Lo strumento in ogni caso è notevole. Pensate che è l’imager ottico più grande che esista in astronomia al giorno d’oggi, ed è capace di raccogliere la luce da più di centomila galassie, lontane da noi fino a otto miliardi di anni luce. Lo strumento è composto da una schiera di ben sessantadue unità CCD, e la tecnologia utilizzata permetterà agli scienziati di tutto il mondo una vasta serie di studi, che vanno dall’investigazione degli asteroidi nel Sistema Solare alla miglior comprensione dell’origine e del destino dell’universo stesso.

Al proposito, ci si attende che in poco più di cinque anni, gli astronomi siano in grado di creare immagini a colori molto dettagliate di ben un ottavo di tutto il cielo, e di scoprire e misurare 300 milioni di galassie, centomila ammassi di galassie, e quattromila supernovae.

“La Dark Energy Camera risolverà il mistero dell’energia oscura con un approccio sistematico” dice Andrea Kunder del CTIO.  “L’idea è di osservare quattro differenti fonti per l’energia oscura (…) Prima di tutto, DECam osserverà le supernovae di tipo Ia e le oscillazioni acustiche di barioni, e questo servirà a dare indicazioni sull’espansione dell’universo. Dopodiché saranno anche indagati gli ammassi di galassie e le lenti gravitazionali deboli per misurare sia l’espansione dell’universo che la crescita delle strutture a larga scala.”

Marco


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