Possibile andare "oltre" la ricchezza? imparare dalla crisi...
Creato il 19 dicembre 2013 da Alessandro
@AleTrasforini
"[...] 'Vivere con meno. Molto meno.' [...] Tanti lo fanno per necessità, in seguito al taglio dello stipendio di uno dei coniugi, alla disoccupazione di un figlio, alla pensione più magra del previsto.
Ma anche loro abbracciano il cambiamento come un'occasione positiva.
Downsizing [traduzione: rimpicciolimento, ridimensionamento] è il termine che fu coniato per descrivere le ristrutturazioni aziendali, che falcidiano il personale, delocalizzano in Paesi a basso costo di manodopera, rattrappiscono la base occupazionale.
Ora si parla di downsizing [...] applicato al tenore di vita.
E' la lezione appresa nella crisi, il paradigma valoriale che segue la Grande Contrazione.
La nazione che ha inventato ed esportato nel mondo nel mondo intero la formula più estrema del consumismo, e ne ha pagato il prezzo sottoforma di distruzione ambientale, diseguaglianze, patologie sociali, oggi vuole speirmentare qualcosa di diverso. [...]
Nel Paese che reinventò il marketing dello spreco, il 'paga due compra tre', oggi invece almeno un pezzo di società si rieduca per vivere con 100 oggetti al massimo, perchè di più non serve averne.
I giovani sono all'avanguardia, loro fanno di necessità virtù. [...]
Anche perchè hanno imparato a modificare le loro aspettative. Non per forza si accontentano di 'meno': cercano qualcos'altro, rispetto all'Età dell'Oro vissuta dai loro genitori.
Sono i giovani il motore dell'economia della condivisione, le formule di share che costituiscono nuovi business [...].
'Se nei prossimi vent'anni dovremo tutti adottare abitudini di vita più semplici e ridimensionare le aspettative di consumo, tanto vale cominciare subito e con lo spirito giusto' è la filosofia di Sean Gosiewski, che dirige l'organizzazione non profit 'Alliance for Sustainability'.
Questo cambiamento nei valori e negli stili di vita investe l'urbanistica e incrocia l'evoluzione demografica. [...]
Restringersi, letteralmente: vivere in meno metri quadri, con meno cose.
Buttare via, senza pietà, anche quello che sembrava necessario. [...]
'Downshifting' leggo nella definizione di Wikipedia inglese 'è un comportamento sociale o una tendenza collettiva per cui gli individui adottano modi di vita più semplici, per sfuggire dal materialismo ossessivo, per ridurre lo stress e i danni psichici che ne derivano.' [...]
i collaboratori di Wikipedia fanno il tifo per il downshifting, lo vedono come un'evoluzione positiva.
Lo è senz'altro quando avviene per scelta volontaria.
E' più difficile esaltarlo se coloro che sono costretti ad autoridursi lo fanno sotto il peso di licenziamenti, tagli alle pensioni, e si privano dell'essenziale. [...]
Sembriamo Noè che deve scegliere cosa portarsi sull'Arca?
Certo che ci sarà un futuro, dopo il diluvio. Ha ragione Wikipedia, questa è la via dela saggezza. [...]
Uno dei teorici di questo rinsavimento collettivo [...] è Lord Robert Skidelsky, grande storico inglese dell'economia, biografo di John Maynard Keynes, una delle massime autorità sul pensiero che 'salvò il mondo' dalla Grande Depressione degli anni Trenta.
Suo figlio Edward è un filosofo.
Hanno unito le loro intelligenze, e le loro discipline, per trovare una risposta alla crisi che vada oltre l'economia in senso stretto. Il loro saggio 'Quanto è abbastanza' [...] prende spunto proprio da una riflessione di Keynes sui valori di una società post-industriale.
In una conferenza del 1928, poi trasformata in un pamphlet nel 1930 ['Possibilità economiche per i nostri nipoti'], Keynes dipinse un affresco visionario del futuro.
Alcune delle sue profezie si sono avverate: l'immensa moltiplicazione della ricchezza.
Altre no: non abbiamo usato il progresso tecnologico per ridurre drasticamente il tempo di lavoro e allargare a dismisura la sfera delle nostre attività culturali, artistiche, filantropiche.
Al contrario di quanto auspicava Keynes, siamo immersi in un sistema ipermaterialistico; anche coloro che hanno un tenore di vita benestante non si accontentano.
L'incapacità di riconoscere quando 'abbiamo abbastanza' è una malattia diffusa.
E' anche un limite della scienza economica, che non sembra avere nulla da dire in proposito.
Skidelsky padre mi spiega il buon senso della sua ricerca: l'aspirazione a una 'buona vita', la rifondazione dell'economia su basi etiche, per una crescita più sana e sostenibile, lo conducono a rileggere i grandi classici della filosofia: Aristotele, Kant, Marcuse, Bertrand Russell.
'Bisogna chiedere aiuto alla filosofia [...] perchè l'economia non ha molto da dirci su cosa costituisce una buona vita. L'economia è diventata una "disciplina del processo", nel senso che si occupa dei mezzi e non dei fini.
Si è basata sempre più su un approccio metodologico che dà per scontato l'individualismo.'
La grande crisi iniziata nel 2008 [...] può servire almeno a renderci più saggi?
Cambierà la gerarchia delle priorità che hanno guidato i nostri modelli di sviluppo?
'Qualche segnale positivo c'è' [...] 'ma insieme con un dubbio: che il rinsavimento sia solo temporaneo?
Quando la macchina dell'economia si rimette in moto possiamo facilmente dimenticare le lezioni imparate nei tempi duri. Questo vale sia per gli individui sia per la società nel suo insieme.
Le crisi scatenano un processo d'introspezione, ci costringono a guardare dentro noi stessi, personalmente e come comunità. Finchè durano, è importante che ciascuno di noi contribuisca a questa riflessione autocritica e poi che cerchi di renderla duratura.' [...]
alcuni accusano Skidelsky di avere una visione 'patrizia', elitaria.
La sua prospettiva ideale, che esalta il tempo libero, i consumi culturali, la creazione artistica, sembra distante dai bisogni di milioni di disoccupati in Occidente; o dalle aspirazioni di un miliardo di contadini cinesi e indiani.
'Questa' risponde o storico 'è una critica superficiale. Noi ci troviamo per la prima volta nella storia davanti a questa possibilità: di vivere in un sistema che crea abbastanza ricchezza per tutti.
E' già una realtà nelle nazioni sviluppate dell'Occidente.
Nel passato la ricchezza era riservata a minoranze; le società erano statiche; [...].
Oggi stiamo raggiungendo una situazione in cui quello stile di vita è alla portata di una parte crescente della popolazione. Quell'ideale di una 'vita civile' un tempo era riservato agli aristocratici e ai ricchi.
Gli stessi filosofi del passato, quando disegnavano i loro modelli di una buona vita, si rivolgevano a delle minoranze. Ora che l'ideale può interessare una maggioranza tra noi, è il momento di estrarre dalle riflessioni del passato i valori di una buona vita.'
Un'altra obiezione attacca il concetto di 'abbastanza'.
Come dimostra il comportamento dei signori della finanza, o altre oligarchie di straricchi, molti ritengono di non avere mai abbastanza denaro. Questo [...] è il cinismo di chi vede l'essere umano come immutabile, dunque considera l'avidità e l'insaziabilità tratti di natura.
'Ma in passato questi difetti furono affrontati attraverso delle limitazioni morali.
Abbiamo bisogno di una morale proprio perchè la natura umana non è perfetta, e tuttavia può essere trasformata, controllata.' [...]
devi lavorare sempre di più per poterti concedere tutti quei gadget che l'industria ti vuol vendere.
Alla fine lavori così tanto che non ti resta per pensare a te stesso, e vivere una buona vita.
Hai una vita riempita solo da oggetti.
Quel che resta del tuo tempo libero è ad alta intensità di consumo. Ma non è obbligatorio subire questo modello.
Bisogna ripensare il tempo libero, imparare a godersi la vita. [...]
Una grande riflessione [...] fu il saggio di John Kenneth Galbraith 'La società opulenta'.
Si pose proprio questo problema: che cosa c'è oltre l'opulenza?
Dopo di allora, quel filone di pensiero non è diventato maggioritario.
La discussione si è fermata, con l'eccezione degli ambientalisti e dei teorici della decrescita, che comunque rimasero ai margini.
Ora è venuto il momento di riprendere.' [...]"
Fonte: "Banchieri - Storie dal nuovo banditismo globale", Federico Rampini, Ed.Mondadori - Strade blu
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