Possibile che tutta l’informazione colga con meraviglia ciò che ha detto Favia sulla mancanza di democrazia del M5S? Lo scrivo da mesi ed i suoi fans mi attaccano,o forse è uno solo, l’addetto al controllo del web.
Creato il 07 settembre 2012 da Slasch16
Tempo fa ho scritto un post dove riprendevo la notizia che la Casaleggio oltre al blog di Grillo gestisce quello di altri e ne ho fatto i nomi.
Il post è questo:
A N. G. con richiesta di pubblicazione.
Alcune notizie riportate nell’articolo contenuto in questa pagina da lei pubblicato non rispondono al vero.
Tra le più eclatanti, il fatto che Casaleggio Associati non ha alcuna partnership con Jp Morgan e il fatto che Casaleggio Associati non gestisce il blog dell’IDV e quello di Di Pietro.
La preghiamo di rettificare appena possibile in base alle leggi vigenti.
Casaleggio Associati
Faccio notare che contestano e chiedono rettifica la notizia su Jp Morgan, il blog del”Idv e quello di Di Pietro.
Notizie che sono nel web da parecchio con tanto di fonti, le ho solamente riprese.
Non avendo avvocati ho fatto immediatamente la rettifica, anche questo post in un certo senso è una rettifica, se vogliamo, ma il punto non è questo.
Se la Casaleggio Associati, o chi per essa, controlla l’web così attentamente da arrivare ad un blogger come me, sconosciuto ai più, figuratevi a che tipo di controllo saranno sottoposti i consiglieri del M5S eletti nel movimento.
Quale alto grado di democrazia e di dialettica esista all’interno del movimento che gode di ampia simpatia tra i giovani.
Favia ha detto una cosa ovvia che contesto a Grillo da anni. Su molte cose ha ragione, Grillo, sul metodo di esporle ed il modo di intervenire, non sono d’accordo. Io non voglio un santone o un piccolo duce, voglio essere libero anche di sbagliare.
E’ noto che i giovani, specialmente se incazzati, cercano un riferimento, un punto di partenza, un leader che dia voce alle loro proposte e proteste ma, in questo caso, non hanno trovato un riferimento hanno trovato un guru, un santone e, se la mettiamo in politica, un novello dittatore che impone il pensiero unico.
Nessuna deroga, il guru è il metro svizzero dell’obiettività, della democrazia ed il pozzo della sapienza economico politica.
Non contesto a Grillo certi contenuti, tutt’altro. Contesto il modo di esporli ed il fatto di mettere tutti sulla stessa cesta, contesto la mancanza di dibattito, confronto e la gestione dittatoriale del Movimento.
Mettersi al di sopra degli altri per criticare non è una prerogativa esclusiva di Grillo, lo fanno in molti e tra questi c’è pure Travaglio e, nel mio piccolo, anch’io sono bravo nel vedere i difetti degli altri umani e politici.
Una storia vecchia come il mondo che Fedro, migliaia di anni fa, ha riassunto così:
Giove ci ha imposto due bisacche: pose dietro la schiena la bisaccia piena dei propri difetti. Sospese davanti al petto la pesante bisaccia dei vizi degli altri.
A causa di ciò non possimao vedere i nostri difetti, ma siamo censori (critici severi) non appena gli altri sbagliano.
Ci siamo dentro tutti ed ognuno di noi commette degli errori, non si può sputtanare per la vita chiunque commetta un errore. Questo vale per le persone normali e vale anche in politica dove, tantisssimi, fanno quello che possono senza essere in malafede.
Molti sbagliano per presunzione, come Renzi, altri consapevoli di sbagliare ma per il loro interesse, i peggiori.
Alla fine di tutto questo, dopo la critica feroce resta fermo il punto: che fare? Se l’era chiesto anche Lenin.
Non mi interessa il che fare in due legislature, l’espellere il politico corrotto o corruttore, l’invito ad una class action contro tanzi e la Parmalat o la Telecom, l’espulsione dal Movimento o da un partito dell’iscritto o del consigliere che non rispetta gli ordini di scuderia.
Dopo che Travaglio o Grillo ci hanno divertito con il sarcasmo e l’ironia su tutto e tutti, evidenziando solo ed esclusivamente gli errori, attaccandosi addirittura a difetti fisici che niente hanno a che vedere con la grandezza della persona e dettando i loro vangeli dai giornali e dal web resta comunque il problema di fondo.
Che fare? Non che fare con Bersani, offenderlo o prenderlo per il culo, che fare con Casini, Di Pietro, La Russa, Gasparri e tutti i parassiti di Camera e Senato.
Il problema è uno solo, sempre quello: che fare con il capitalismo?
Prima di noi, durante la nostra vita e dopo di noi, ci saranno sempre uomini imperfetti, corrotti, venduti, corruttori, ladri e parassiti ed è inutile attaccare l’uomo, l’individuo, la persona.
Troppo facile, ci sarà sempre un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate, come facciamo tutti.
C’è chi lo fa avendo una visibilità enorme e divertendo e c’è chi lo fa nel suo piccolo, con ironia, certe volte con leggerezza altre con amarezza, altre ancora con ferocia. Lo faccio anch’io.
Impossibile cambiare l’uomo, nemmeno Cristo c’è riuscito, ed allora si deve intervenire nel sistema sociale e politico, torniamo al punto di partenza: che fare con il sistema capitalistico globale?
Vogliamo farcelo dire dalla Casaleggio Associati, da Grillo, da Bersani, da Berlusconi o vogliamo rifletterci noi?
E se la smettessimo di ligare tra grillini, democratici, disoccupati, esodati, precari e ci domandassimo che fare?
Ed è possibile, mi chiedo, che ogni volta che scrivo, parlo di ideali, ideologia, storia operaia, uguaglianza, solidarietà, ci sia sempre qualcuno che mi critica senza entrare nel merito dandomi del comunista vecchio e sorpassato ricordandomi che le ideologie sono fallite il secolo scorso?
Senza ideali, senza ideologia, senza partire dagli errori precedenti, senza portarci dietro la parte migliore della nostra storia dove si pensa di andare?
La strada maestra ce la facciamo indicare da Grillo, da Bersani, dalla Casaleggio Associati o la dobbiamo cercare insieme?
Per quanto tempo ancora la nostra discussione economica, politica, sociale verrà attratta ed inibita da qualche parafulmine sul quale scaricare la nostra rabbia e la nostra impotenza?
L’ultimo che ha scaricato, messo a terra, tutta la rabbia del mondo è D’Alema, uno dei parafulmini più in uso, più soggetti a scariche, perchè ha detto una cosa giusta: la colpa è nostra, degli elettori, della maggioranza degli elettori che hanno votato, eletto, questi banditi. La maggioranza degli italiani ha voluto mandare al governo la P2 e poi se la prendono con la sinistra, dopo averla demolita, frantumata e resa impotente.
Più facile dire che si sia venduta, lo dice anche Grillo.
Si sa che i santoni hanno sempre la verità in tasca o nella barca.
So che rompo le palle, sono monotono ma chiedo a tutti: dopo che avremo spulciato politico per politico, consigliere per consigliere, elettore per elettore. Dopo che avremo distribuito le nostre pagelle di destra, di sinistra, con i migliori della classe e disprezzando i peggiori torno alla domanda di partenza:
Che fare con il sistema capitalistico globale? Che fare con le banche ed i parassiti della finanza?
Qualcuno nel mondo ha già deciso cosa fare, il Venezuela ad esempio, non necessariamente la rivolta deve partire in simultanea da tuttto il mondo.
Cominciamo da casa nostra, senza fare la radiografia o l’autopsia per sapere chi è veramente di sinistra o socialdemocratico, limitamoci a chi ci sta.
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