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Post-gara Gran Premio di F1 d’Italia 2010

Da Tuttoqua

Il risultato di domenica ha richiesto riflessione adeguata prima di sparare un POST a caldo. La mia passione per la Rossa e’ nota, e l’inattesa vittoria in terra brianzola mi avrebbe indotto a sparare i trick track, impedendomi di fare un’analisi un po’ piu’ distaccata.

Beh, in ogni caso la Ferrari ha vinto, ha sofferto ma ha vinto, piazzando Alonso in Paradiso e Massa qualche girone piu’ in giu’ (terzo), operazione piu’ che dignitosa, e sufficiente a riaprire, almeno sulla carta, i giochi in entrambe le classifiche.

Ora Alonso e’ terzo nel campionato piloti con 166 punti, cioe’ 16 in meno di Hamilton e 21 in meno di Mark Webber. Da notare anche che il quarto, Jenson Button, e’ a 165, quindi un misero punto indietro, il che rende il suo alito molto caldo e piuttosto puzzolente. La matematica dei punteggi dice che il primo prende 25 punti, il secondo 18 e il terzo 15, quindi nulla si puo’ dire. Teoricamente basta che Alonso vinca la prossima, che Webber prenda meno di 4 punti e Hamilton meno di 9, e lo spagnolo si troverebbe catapultato in testa. Il problema e’ che tra il dire e il fare c’e’ di mezzo un sacco di roba. E inoltre, non mi fido molto di questa ritrovata competitivita’ della Scuderia Ferrari. Monza e’ una pista velocissima, soprattutto nel primo e nel terzo settore, dove non a caso Alonso e Massa sono sempre stati i piu’ veloci. Invece nel secondo settore, quello delle curve di Lesmo e del Serraglio per capirci, Button andava piu’ veloce, anche di mezzo secondo. Cosa significa? Che probabilmente anche un razzo terra-terra farebbe tempi interessanti, ma purtroppo la Ferrari non ha mostrato di essere competitiva in termini complessivi di assetto, ma solo nelle parti dove c’era da viaggiare scarichi e spararsi tutti i cavalli.

La verita’ e’ che e’ andata anche un po’ di culo, perche’ Ferrari a parte, l’unico che ha portato a casa qualcosa e’ stato Button (secondo), mentre Hamilton ha pensato bene di auto-eliminarsi alla prima curva e Webber e’ arrivato sesto.

La domanda e’: puo’ sempre andare cosi’? La risposta passionale e’ speriamo di si, ma la risposta razionale e’ non credo. La McLaren e’ in palla, e questo e’ fuor di dubbio, e la RedBull ha probabilmente sofferto la potenza inferiore del motore Renault, ma tornera’ bella carica a Singapore il 26 Settembre.

Anche le rivalita’ tra i vari piloti non sembrano giocare a favore di Maranello. Button e Hamilton non mostrano di avere problemi, e la RedBull ha messo a posto Vettel dicendogli chiaramente che quest’anno il cavallo di razza e’ Webber. A tale proposito c’e’ da dire che e’ mooooolto misteriosa la temporanea perdita di potenza del motore del pilotino tedesco, risolta in pochi secondi con una semplice manovra su un manettino. Pochi secondi in cui, guarda caso, proprio Webber e’ riuscito a passare. In tutto cio’ pero’, Alonso e Massa continuano a sportellarsi senza ritegno, il che non aiuta proprio per niente. In questo contesto s’incastra piuttosto bene il pettegolezzo che vedrebbe uno scambio di sedile tra Kubica e Massa per il 2011.

Che piste arriveranno? Singapore: pista tecnica, ricca di curve e di cambi di ritmo, con in piu’ la difficolta’ di correre di notte (seppure una notte molto ben illuminata). Poi il Giappone, a Suzuka: pista storica, teatro di incidenti (soprattutto tra Senna e Prost) che spesso hanno deciso le sorti del Mondiale. E’ una pista dura, stretta, coi saliscendi, che richiede un setup difficile e stressa i piloti. In seguito c’e’ la Korea, un vero salto nel buio, visto che non la conosce nessuno.

Delle ultime due la prima e’  il Brasile, che propone un circuito bellissimo, impegnativo per la meccanica ma, soprattutto, a rischio temporaloni clamorosi. E, infine, Abu Dhabi, dove fa un gran caldo, per cui i motori, i freni e i piloti si massacrano (ricordiamoci che il numero di motori utilizzabili e’ contingentato) e la sabbia che si deposita sulla pista la rende abrasiva e scivolosa allo stesso tempo.

Mi sembra quindi che ce ne sia abbastanza per rendere il tutto estremamente complicato e davvero difficile.

Non faccio previsioni, ma la vedo dura per la Ferrari. In ogni caso, sara’ fondamentale scegliere sempre le gomme giuste e gestirle bene in pista, anche se le recenti strategie conservative della Bridgestone potrebbero rendere la vita meno ardua, soprattutto a piloti mangiagomme come Hamilton e Vettel.

Commento gara precedente: Gran Premio del Belgio.


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