Post-gara Gran Premio di F1 del Giappone 2012
Colpevolmente, mi auto-umilio per aver saltato il commento della gara di Singapore, ma certe volte va cosi’.
Sta di fatto che le cose sono ulteriormente peggiorate, e i punti chiave di questo campionato sono diventati tre:
1) Alonso aveva abbondantemente beneficiato delle attenzioni della dea bendata, che adesso ha deciso di andare a farsi un giro altrove. Ci puo’ stare: se la Ferrari pensava di vincere il Mondiale grazie alle straordinarie doti di Alonso e a qualche botta di culo aveva fatto male i conti. La monoposto e’ nuovamente indietro, urge recupero!
2) Massa ha fatto una grandissimo gara, il che lascia ancora di piu’ l’amaro in bocca. Sia perche’, se Alonso non avesse chiuso la gara alla prima curva, non dico che avrebbe potuto insidiare Vettel ma si sarebbe potuto portare a casa 18 punti, che oggi vedrebbero il tedesco a -22 e non a -4. E sia perche’ un Massa che si sveglia dopo 2 anni, in una gara in cui Alonso, va fuori la dice lunga sullo stato emotivo del brasiliano. Purtroppo dovremo tenercelo ancora per un anno, non tanto per quanto visto in Giappone, ma perche’ alla Ferrari non conviene sostituirlo per una sola stagione. Infatti, ormai abbiamo capito tutti che nel 2014 arrivera’ Vettel.
3) Il vero avversario della Ferrari e’ la Renault. Si, avete letto bene, non e’ un errore di stampa. L’incidente in gara lo si puo’ definire tale, perche’ in effetti Alonso ha scartato leggermente a sinistra. Pero’ era anche avanti con tutta la monoposto, quindi Raikkonen avrebbe se non dovuto almeno potuto alzare il piedino un attimo. C’e’ da dire che mai come quest’anno le coperture si distruggono al minimo tocco… Ai morsetti, se Alonso non fosse stato inchiappettato in Belgio da Grosjean e in Giappone da Raikkonen, oggi la questione sarebbe piuttosto diversa. Ma d’altronde… vedi punto 1.
Intanto, la RedBull ha ritrovato una superiorita’ evidente, almeno su questo tipo di piste (tutte cosi’ da adesso in poi…). Il buon Newey, quando si tratta di carico aerodinamico e velocita’ di percorrenza delle curve non e’ secondo a nessuno. Credo anche di poter affermare che la lattina austiaca sia ormai fatta a immagine e somiglianza di Vettel, come forse e’ giusto che sia. Il povero Webber ne paga le spese, soffre tanto e non puo’ fare altro che piegarsela a libretto e cercare di dare una mano al compagno.
La McLaren non e’ riuscita a tenere il passo della RedBull, non solo in termini di sviluppo, ma anche dal punto di vista della gestione dei piloti. Pessima mossa quella di mollare Hamilton a meta’ stagione o giu’ di li’. L’inglese ormai ha gia’ la testa a Stoccarda, ed e’ evidente che non gliene freghi piu’ nulla di Woking e dintorni. D’altro canto Button, su cui evidentemente la McLaren ha sempre puntato un po’ meno, adesso si trova a doversi sobbarcare la responsabilita’ di portare risultati e dare continuita’ al progetto della scuderia inglese. Sara’ motivato? In Giappone si e’ comportato bene, ma non ha trovato il guizzo per strappare il podio a Kobayashi. E poi lui e’ uno che ha una condotta di gara basata sul controllo e sulla strategia, quando invece il team si e’ ormai adattato allo stile esplosivo di Hamilton, costringedolo e costringendosi a improvvisare e a cambiare tattica almeno un paio di volte durante ogni GP. Button ha bisogno di solidita’ strutturale per poter eccellere e non di dover contare solo sulle sue doti di piede dolce (e’ un complimento).
Chi, invece, ha dato ragione di esistere non solo a una Sauber spesso in palla, ma anche a un meraviglioso pubblico che, come sempre, si conferma attento, appassionato, educato e sportivo, e’ stato quel fenomeno di Kobayashi: primo podio della sua carriera e per giunta in casa! Meglio di cosi’ si muore. Per contro, Perez, allupato dal passaggio in McLaren, ha tentato un sorpasso impossibile ai danni di Hamilton e ha fatto la figura del pollo andando a insabbiarsi. Meglio in McLaren che in Ferrari uno cosi’, l’ho sempre detto e lo ribadisco adesso che e’ facile.
La Marcedes: in casa teutonica e’ da tempo che si pensa all’anno prossimo. E, ormai, con il benservito a Schumacher (che si ritira speriamo per l’ultima volta), e l’acquisto di Hamilton, credo che nelle ultime gare di quest’anno non vedremo granche’. Non che l’abbiamo visto finora…
La Lotus Renault. Che dire? Sembrava veloce e promettente, ma vuoi per colpa di un pilota imbecille (svizzero) e uno velocissimo ma a cui manca sempre, per un motivo o per un altro, la zampata finale (finlandese) non riesce a capitalizzare. Il propulsore c’e', manca quel pizzichino di aerodinamica in piu’ che servirebbe. Non credo che il budget sia faraonico, ma mi piacerebbe vedere Raikkonen vincere almeno una gara quest’anno, non fosse altro per mettere un po’ di pepe al culo di Vettel.
Cos’altro? Una parola la spendo volentieri sul circuito, che e’ sempre bello e tecnico, e continua a offrire spettacolo. Forse pero’, dopo qualche anno di onorato servizio, sarebbe il caso di adeguarlo ai canoni moderni, provando ad allargare qualche segmento, in modo da favorire ancora di piu’ i sorpassi.
E domenica c’e’ la Korea (o Corea o come volete), pista piuttosto odiosa ma con la Ferrari in odore di sviluppi tecnici. Certo e’ che un’altra disfatta rossa e un’ennesima vittoria di Vettel metterebbero quasi un punto sul titolo piloti. Quello costruttori, a mio parere, e’ gia’ in Austria.