Che dire? Ormai la Ferrari va forte come la RedBull. O meglio, siccome va forte anche la McLaren, credo che sia piu’ corretto affermare che e’ stata la RedBull a rallentare un po’.
Come a dire che, dalla scorsa gara, senza scarichi soffiati sono veramente cazzi. Ribadisco, pratica assai scorretta da parte della F.I.A., ma questo e’ quanto.
Ieri la RedBull ha confermato 3 fatti molto importanti:
- Webber non imbrocca una partenza nemmeno se spegne lui i semafori;
- Vettel quando e’ sotto pressione e non e’ in testa fa cazzate, pero’ ha pure un gran culo;
- Ai pit-stop sono dei mostri, mentre in casa Maranello si continuano a raccogliere brutte figure.
Detto questo, l’outsider di ieri e’ stato Hamilton, che ha messo in pista le sue indiscutibili qualita’ di pilota estremamente veloce e ha vinto una gara bellissima. Aiutato, va detto, da un consumo gomme piuttosto regolare, dovuto non al suo piedone ma, piuttosto, alle circostanze (pista+meteo+strategia soste). A tale proposito, ci tengo a evidenziare ancora una volta che questa storie delle mescole diverse resta un gran casino. Possibile che anche ieri nessuno c’abbia capito una mazza, e tutti fossero convinti di andare piu’ piano di un secondo e mezzo con le dure?
Alonso, e con lui la Ferrari, ha peccato di presunzione: invece di fotocopiare la strategia McLaren ha pensato di restare dentro e fare 2 giri alla Schumacher. D’altronde, nel POST precedente, l’avevo detto che lui poteva farlo, e non intendo smentirmi adesso. Pero’ pretendere di piazzare tempi da qualifica sui cerchioni mi sembrava eccessivo! Detto fatto: 2 giri di merda, e addio vittoria, con immensa rabbia dell’arabia saudita del sottoscritto e di qualche altra milionata di tifosi Ferrari sparsi qua e la’.
Per carita’, coi tempi che corrono un secondo posto e’ oro, soprattutto se paragonato alla situazione di qualche settimana fa, ma ieri in provincia di Modena di poteva vincere, e non e’ andata cosi’. A dimostrazione, ancora una volta, che la Ferrari di oggi si perde facilmente quando c’e’ da prendere rapidamente una decisione che puo’ cambiare le sorti di una gara. Per contro, e qui possiamo anche ridere, Vettel ha un vantaggio di 77 punti su Webber (piu’ di 3 gare) e, addirittura, di 86 su Alonso (quasi 4 gare). E quando lo perde il mondiale questo?
A questo punto, pero’, mi sento obbligato a dedicare qualche riga a Felipe Massa. Negli ultimi mesi l’ho massacrato, ma ieri sembrava quello di una volta. Dal rientro dopo la botta ungherese si era perso, ma ieri sulla pista tedesca ha messo giu’ velocita’ e prestazioni degne, se non meglio, di Alonso stesso, tenendo dietro abilmente Vettel e compiendo due sorpassi difficilissimi di puro manico, in un punto della pista in cui l’uso del DRS era vietato.
Sara’ che Montezemolo gli ha detto che lo terra’ anche l’anno prossimo, ma questo e’ anche la riprova che il pacchetto c’e', e che lui, se vuole, e’ pilota vero. Pero’ e’ pure sfigato, sia perche’ dopo una partenza incredibile ha dovuto mollare per non ritrovarsi seduto in abitacolo col compagno di squadra, e sia perche’, come abbiamo detto, uno dei meccanici ha pensato bene di incartarsi con un dado. Un miserabile dado che spero abbiano fuso senza ritegno subito dopo, insieme al meccanico, ovviamente.
Mi direte: gli errori ci stanno! D’accordo, ma ci stessero ogni tanto pure da qualche altra parte sarebbe statisticamente piu’ corretto ed emotivamente piu’ accettabile. E poi sono gli errori stupidi che fanno incazzare all’ennesima potenza.
In ogni caso, bravo Felipe, ti auguro di continuare cosi’, e mi auguro di essere qui domenica prossima a tessere nuovamente le tue lodi.
Delle altre scuderie, Mercedes e Renault incluse, cosa dire? Ormai il divario e’ imbarazzate, e quando i primi giravano sul piede dell’1:37, gli ultimi pascolavano intorno all’1:42…
Cinque secondi al giro, in questo sport, sono come, che ne so, 3 ore nella maratona? Un abisso profondo, vergognoso e incolmabile.
Dulcis in fundo, da segnalare il ritorno di Chandkok, meraviglioso driver indiano che, tanto per non smentirmi, e’ arrivato ultimo, staccato di soli 4 giri. Non che Kovalainen abbia fatto tanto meglio (18-esimo), ma almeno di giri ne ha presi solo due. Facciamo i conti, e scopriamo che nel tempo che Hamilton ha impiegato per vincere la gara, il talento del sub-continente e’ rimasto indietro di circa 20 Km!
Tik hè!!!
Commento gara precedente: Gran Premio di Gran Bretagna.