Potare piante
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Quali piante potare
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Tipologie di potatura delle piante
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Potare naturalmente le piante
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Potatura di ritorno
La potatura di ritorno consiste nell’accorciare i rami apicali delle piante poco al di sopra del ramo più basso, in modo da evitare la formazione di ricacci ( rami verticali) che creano disordini vegetativi e irregolarità nella chioma. Con questo taglio di accorciamento, la funzione del ramo apicale sarà espletata da quello immediatamente più corto che non interromperà il ciclo vegetativo, determinando una crescita della chioma più ordinata e una riduzione degli interventi di pulizia e accorciamento degli anni successivi. Il taglio di ritorno si può praticare sugli alberi da frutta e sugli arbusti ornamentali, escludendo le specie che non tollerano gli interventi drastici di potatura. Il taglio di ritorno sostituisce la capitozzatura, che oltre ad essere esteticamente poco gradevole, non incide minimamente sulla regolarità della pianta e sul contenimento delle sue dimensioni che in poco tempo tornano a essere quelle consuete. Il taglio di accorciamento si pratica anche sui rami delle specie rampicanti per bloccarne la crescita eccessiva e disordinata.
Quando e come potare le piante
Il periodo di potatura delle piante e la tecnica di taglio da utilizzare dipenderanno dalle caratteristiche specifiche delle piante stesse. In questo caso bisogna distinguere tra specie che danno fiori e frutti sui rami dell’anno precedente e quelle che li producono sui rami dello stesso anno. La potatura delle piante che fioriscono sui rami dell’anno precedente è essenzialmente un intervento di eliminazione dei rami improduttivi, che va praticato solo a fioritura avvenuta o completata ( estate). Per le specie che fioriscono nei rami dello stesso anno si deve, invece, intervenire per ben due volte: prima con la potatura di eliminazione dei rami vecchi, rotti o spezzati e poi con l’accorciamento dei rami cresciuti nell’anno precedente. La prima operazione di potatura si effettua in inverno, da qui proprio il nome di potatura invernale, mentre la seconda, nel periodo primaverile o estivo, quando la pianta è al massimo del suo splendore vegetativo. In questo caso si parla di "potatura verde".
Potatura della siepe
In giardino si possono coltivare innumerevoli specie di piante e non solo quelle a fiore. Ogni singola specie necessita di specifiche tecniche di potatura che possono consentirci di creare delle siepi e delle bordure con particolari effetti decorativi. Per le siepi, generalmente formate da specie sempreverdi e a foglia caduca, si praticano due differenti tipologie di potatura: di formazione e di mantenimento. La prima consiste in tagli da praticare nei primi due anni di vita della siepe, tagliandola alla base per consentire lo sviluppo di germogli vigorosi. Mentre dal terzo anno in poi si praticherà una potatura di mantenimento intervenendo con tagli che regolano la crescita vegetale della stessa. Una siepe da giardino può essere “costruita” con diverse varietà vegetali che possono richiedere interventi di potatura più mirati e specifici. Per le siepi che emettono germogli dalla radice si pratica un taglio invernale ad almeno 20 centimetri dal suolo, mentre in estate si procederà alla cimatura, cioè all’eliminazione della parte apicale dei germogli e al taglio dei rami laterali. Per le siepi formate da piante a fiore o da cespugli, si interviene in maniera più delicata a partire dal primo anno e dal secondo, in cui si praticano dei tagli di accorciamento. Le siepi formate da piante sempreverdi non necessitano di tagli drastici, ma solo di operazioni per contenere l’allungamento dei rami laterali. Questi tagli vanno effettuati solo quando la siepe è già adulta. Successivamente si procederà in tarda primavera o in estate, accorciando i rami laterali per mantenere una crescita ordinata.
Potatura piante a fiore
La potatura delle piante a fiore tende essenzialmente a potenziare i risultati estetici delle specie vegetali che fioriscono. Gli interventi di queste piante dipenderanno dalle caratteristiche e dal periodo della fioritura, ma anche dalla forma che si vuole dare ai fiori o dalla quantità degli stessi. Per consentire una buona fioritura è consigliabile eliminare dalla pianta le parti secche o che stanno marcendo e i fiori appassiti. Questa operazione di pulizia va effettuata in inverno, mentre all’inizio della primavera si procede alla cimatura, tagliando i rami apicali, cioè quelli della parte alta delle foglie. Questo intervento consente alla pianta di produrre molti fiori. Per le piante grasse si pratica, invece, solo una potatura di eliminazione di parti malate o improduttive o per prelevare delle parti da usare nella propagazione per talea.
Potatura piante perenni
Le piante perenni sono specie che vivono per più di due anni. Comprendono alberi, ma anche piante erbacee usate a scopo ornamentale anche in giardino. Le piante perenni possono avere un ciclo annuale o biennale e ciò condiziona gli interventi di potatura che possono essere, a seconda, dei casi, drastici o lievi. Le specie perenni usate per creare delle bordure necessitano di potature abbastanza incisive per potenziare la remissione dei fiori, mentre nel caso di specie arbustive sarebbe consigliabile procedere con potature lievi, di mantenimento o di ritorno, e non con tagli netti che rischiano di impoverirle e di comprometterne la crescita regolare.