Peggiora nel quarto trimestre 2012: -5,4%.
Consumi al palo. Perché è crollato il potere d'acquisto delle famiglie: tenuto conto dell'inflazione, nel 2012, rispetto al 2011, si è ridotto del 4,8%. Lo ha rilevato l'Istat, aggiungendo che nel quarto trimestre del 2012 il calo è stato ancora più accentuato, pari al 5,4% su base annua. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in termini reali, ha fatto quindi sapere l'Istat, nell'ultimo trimestre del 2012 è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Mentre il reddito lordo disponibile in valori correnti ha segnato un calo congiunturale dello 0,3%.INVESTIMENTI FISSI LORDI: -4,6%. Quanto agli investimenti fissi lordi delle famiglie, nel 2012 sono diminuiti del 4,6% e il relativo tasso d'investimento (definito dal rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito disponibile lordo) si è attestato al 6,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2011.
Nel 2012, inoltre, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è pari all'8,2%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2011: sono sempre dati Istat.
CALA IL REDDITO DISPONIBILE: -2,6%. Mentre il reddito disponibile, in valori correnti, è diminuito del 2,1%. L'Istituto di statistica ha tra l'altro sottolineato che nell'ultimo trimestre del 2012 è stata registrata una riduzione ancora più forte, pari al 3,2% sul quarto trimestre 2011. E non sono positivi neanche le cifre che riguardano la spesa delle famiglie per consumi finali: nel 2012 è risultata in calo dell'1,6%, a confronto con l'anno precedente. In particolare, nel quarto trimestre è scesa del 2,1% in termini tendenziali.
RETRIBUZIONI A FEBBRAIO: +1,4%. A questi dati vanno aggiunti quelli sulle retribuzioni contrattuali orarie, che a febbraio sono rimaste ferme su base mensile, mentre sono cresciute dell'1,4% su base annua, in lieve rallentamento su gennaio (+1,5%). Lo ha rilevato l'Istat. Il dato tendenziale, nonostante la frenata dei prezzi, è rimasto sotto l'inflazione (all'1,9%), ma il divario si è ristretto a 0,5 punti percentuali.
Codacons: «Sono 1678 euro a famiglia»
Un calo della capacità di spesa pari al 4,8% «tradotto in cifre significa che una famiglia di tre persone ha avuto nel 2012 una perdita del potere d'acquisto equivalente a 1.678 euro (1.380 un nucleo di due componenti, 1.848 uno di quattro)».È quanto ha calcolato il Codacons, commentando i dati dell'Istat: «Una tassa tanto invisibile quanto spietata, dato che», ha sottolineato l'associazione, «sta dissanguando gli italiani nell'indifferenza delle istituzioni, a cominciare dal governo».
«SALARI NON ADEGUATI A INFLAZIONE». Secondo il Codacons «purtroppo è dall'introduzione dell'euro, nel 2002, che stipendi e pensioni non sono più adeguati all'inflazione reale». E per l'organizzazione a tutela del consumatore «è proprio questo il problema numero uno dell'Italia», ciò che spiegherebbe perché i risparmi sono ormai «in caduta libera». Dopo, ha evidenziato il Codacons, «un'erosione durata 11 anni, infatti, oggi per due terzi degli italiani il reddito non è più sufficiente».