Magazine

Potere, suggestione e sottomissione

Creato il 02 settembre 2012 da Tabulerase

Potere, suggestione e sottomissioneLa sottomissione, l’accettazione più o meno acritica dell’autorità e del dominio di singoli individui o di un gruppo di individui, è forse l’aspetto della psiche umana meno  seriamente e profondamente indagato.

Un po’ perché la psicologia, non essendo una scienza esatta, anzi essendo, per dirla con  Rita Levi Montalcini, una pseudo-scienza, non possiede strumenti teorici di carattere generale  e un po’ perché si è sempre considerato tale aspetto come quello  primordiale, quello più profondamente atavico della nostra sfera istintuale e ,come tale, non meritevole di grande interesse.

E’ altamente probabile che le risposte definitive non potranno che venire dallo sviluppo delle neuro-scienze,ma nel frattempo la desolante mancanza di strumenti alternativi di indagine,obbliga ad una riflessione anche chi, pur non ”addetto ai lavori” vive quotidianamente tutte le nefaste conseguenze che, dal conformismo opportunista e dalla vile  sottomissione  al Potere e all’autorità , derivano.

Se è quindi comprensibile l’archiviazione dell’istintiva tendenza alla ricerca di un “condottiero” ascrivendola ad un oscuro e poco interessante automatismo istintivo per quanto attiene al mondo animale,  ciò non lo è più per quanto riguarda la specie umana.

La cultura e la conoscenza che hanno accompagnato, e accompagnano tuttora, l’evoluzione della nostra specie, unita alle potenzialità intellettive che nei suoi livelli più elevati, come l’intuizione, hanno alimentato quella curiosità che è il motore di ogni progresso, collidono con qualunque accettazione passiva di accomodanti e giustificative tesi  volte a legittimare uno status quo avvilente per ogni forma di pensiero libero e, di fatto, appartenenti a pieno titolo al noioso bagaglio dei luoghi comuni.

In prima approssimazione pare evidente che i Bisogni che nascono in una società complessa frutto dell’equilibrio tra le spinte espansive dell’ego e le esigenze di convivenza fra moltitudini, non possono che generare una struttura gerarchica di potere.

Se l’accettazione o la sottomissione, se pur dolorosa, a tale Potere rientra nella fisiologia del senso comune che pone il buon funzionamento della “macchina sociale” come principio primario inalienabile, la masochistica prostrazione a tutte le perverse deviazioni che tale Potere inevitabilmente subisce nel corso dello svolgimento della sua opera, rientrano invece in quella patologia della natura umana che convive con la sopraffazione nel dominio delle tenebre della ragione.

E’ da considerarsi dato sperimentale acquisito il fatto che la “ Teoria dei bisogni” e il supremo bene sociale non bastino a giustificare quella totale e generalizzata acquièscenza al Potere che ( salvo brevi e tumultuosi periodi storici che comunque hanno prodotto, ipso-facto, un consolidamento dei diritti e un avanzamento delle libertà individuali), ha caratterizzato la storia dell’umanità.

La grande difficoltà di comprendere appièno le ragioni intime e profonde di tale “indulgenza” di massa ci induce a ricorrere al blando strumento di indagine psicologica che,quanto meno, ci fornisce la direzione verso cui indirizzare l’angosciante interrogativo e volgere lo sguardo  senza condizionamenti e suggestioni.

Ecco, forse è proprio questo che può rappresentare il tenue raggio di luce della comprensione e della conoscenza:  il Potere si nutre della suggestione di chi lo subisce.

Il meccanismo di suggestione del Potere non riguarda solo i sistemi dittatoriali (dove a prevalere è la coercizione), ma anche i sistemi autoritari e le moderne società democratiche. La differenza sta solo nell’intensità con cui tale suggestione si autoimpone.

In entrambi i casi le rispettive autorità ed i sistemi  economici vincenti risultano, nei fatti, egemoni su tutto ciò che alimenta la suggestione.

D’altra parte, la fantasmagoria del Potere e del denaro, pur essendo quasi totalmente ignorata nella teoria marxista, è invece perfettamente  conosciuta e sfruttata dagli operatori di Wall street e della City di Londra.

Il rifiuto di falsi miti che la liturgia di sacerdoti, apologeti di un capitalismo popolare, instancabilmente propongono all’adorazione di masse frementi di entrare a pieno titolo nell’onirica tribù della ricchezza facile e della  felicità persistente, è il passo essenziale per l’uscita dal triste deserto di avvilenti e vessatorie suggestioni e fantasmagoriche illusioni.

La piena convinzione della sostanziale uguaglianza di carne e di sangue fra tutti gli uomini e la gioiosa consapevolezza che la grandezza dell’uomo non può che essere intimamente racchiusa nelle sue opere, sarebbero  poi l’alba della radiosa Era del riscatto  di quella larga parte d’umanità prigioniera di alienanti feticci ed il principio della fine dell’odioso dominio dell’uomo sull’uomo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :