Magazine Diario personale

Poteri magici

Creato il 03 giugno 2012 da Povna @povna

Dopo aver occupato l’immaginario della ‘povna, di qualche collega dotato di cervello e di tutti i suoi alunni per la costante durata del primo quadrimestre, negli ultimi quattro mesi Max Gazzè aveva finito per eclissarsi (moderatamente) dal proscenio dell’attività scolastica, lasciando privo il grato pubblico delle sue mirabili sortite.
Sarà che la famosa punizione dei Merry Men (ma in realtà sua) aveva sortito il suo parziale effetto (nel senso che – costretto a restare a scuola per due ore a oltranza circa, dopo avere tentato di sfuggire rispettivamente con due certificati di mutua finta e un paio di “non posso” – aveva capito che, perlomeno nelle classi della tignosa ‘povna, prima o poi ti tocca, c’è poco da scherzare). E sarà anche che, quasi contemporaneamente, la ‘povna si era risolta a chiedere l’aiuto di Barbie, che era intervenuta, come sempre, con efficiente e continuata precisione (a dimostrazione che, certo, le leggi per licenziare i fancazzisti purtroppo non ci sono veramente, ma un dirigente in gamba può comunque riuscire almeno ad arginare il peggio, se è vero che il professore Torre è stato mandato in aspettativa per depressione cosmica, a Santissima Infilzata non è stato rinnovato il contratto di supplenza e Max, appunto, è stato messo in condizione di nuocere molto meno). Fatto sta che – complice anche un uso accorto di quell’ottima arma che si chiama “indifferenza” – di lui, nei mesi scorsi, c’era stato (per fortuna) ben poco da raccontare.
“Sai, ‘povna, hai visto, ho messo un rapporto di classe”.
Sorriso soave: “Ho visto, Max: hai chiamato a casa, immagino, come da regolamento”.
“No, veramente no, magari ora lo faccio”.
“Ora sono passate due settimane, è troppo tardi. Quindi sappi che per me quella nota, banalmente, non esiste. E così sarà anche in consiglio di classe” – pausa artistica – “Che c’è? Hai qualcosa da farmi notare?”.
Non c’era niente da far notare, ovviamente. Perché l’unica risposta sarebbe stata ‘vado dal vicepreside e/o dalla preside Barbie’. Ma, siccome la strategia era stata concordata tra loro con la ‘povna, al povero Max Gazzè restava ben poco da replicare.
Nel frattempo, i Merry Men avevano iniziato a usare, contro di lui, l’antiquato espediente (courtesy of Murasaki) e tutto andava per il meglio, quando…
… Mafalda, la ‘povna e Patty Albione si incontrano alla macchinetta.
“Lo sai ‘povna che Max Gazzè è finito d’urgenza in ospedale?”
“No che non lo sapevo, ma dai, come è successo?”
“L’altro giorno, un dolore misteriosissimo, tra scapola e spalla. Gli è venuto all’improvviso, e non sa proprio come possa esserselo procurato”.
La ‘povna non è cattiva (o almeno: non troppo), eppure, lo ammette, è scoppiata a ridere.
Un riso isterico, con un po’ di timore e un po’ di brivido.
Perché di accidenti, specie nel primo quadrimestre, ne ha mandati tanti, a questo collega insopportabile. Ma non avrebbe mai creduto che si realizzassero con una tale precisione, se pur ritardatari.
Nemici della ‘povna, a questo punto, è bene che tremiate.


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