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Povera Rep, che pena mi fai

Creato il 30 giugno 2014 da Dave @Davide

Ho cliccato su play, e… niente. Non c’è niente, in quel video. C’è un uomo in camice bianco che beve un caffè, accanto a un’anziana signora su una carrozzina. Ci sono altre due donne che si fermano a parlargli, poi lui si alza e le segue per un attimo accanto alla macchinetta del caffè. C’è, infine, un’altra anziana che viene accompagnata al tavolo del signore in camice bianco. Nient’altro: neanche tre minuti innocui, scialbi, senza pathos, privati. Delle «mazurche e regalini» d’avanspettacolo citati dalla triste didascalia del sito di Repubblica non c’è quasi traccia (sì, si sente una musica in sottofondo: incredibile, eh?).

Ciò che di più disarmante rimane dell’intrepido scoop del giornale di largo Fochetti, però, non è tanto l’essersi intromesso in un ospizio e aver dato in pasto ai click anziani malati e non autosufficienti, con una deontologia forse da rivedere. È il fatto che il reporter-d’assalto-fintosi-medico, tale Stefano Apuzzo, è stato poi intervistato dal giornale (sì, davvero), in un video spin off dal titolo ”Così ho filmato Berlusconi nella casa di riposo”. Qui Apuzzo si esibisce in un commento frame-by-frame della sua registrazione - «prende un caffè», «fa quattro chiacchiere con la dottoressa» – e dice che non ha dati per stabilire se il presidente Berlusconi assiste gli anziani anche durante i pasti. Date un Pulitzer a quest’uomo, ma poi non lamentatevi della crisi del giornalismo.


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