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Poveri e citrulli (ovvero: come ci vede il governo)

Creato il 25 novembre 2010 da Elenatorresani

Poveri e citrulli (ovvero: come ci vede il governo)Per rispondere ai quesiti sulla crisi economica, il nostro premier ha consigliato alle donne di trovarsi un marito milionario, e più in generale di emigrare verso paesi con un mercato del lavoro non così compromesso. Uno statista della madonna, si vede proprio che era amico di Craxi.
Un giorno ha anche detto qualcosa tipo: “Tutti mi vogliono mandare a casa, ma mi mettono in imbarazzo, perché ho 20 case e non saprei in quale andare”.
Per decenza, mi fermo qui.
Con un premierato di questo tipo, è chiaro che le maestranze al seguito non possono essere migliori.
Ed ecco che si tolgono i già miseri assegni di sostegno ai bambini down, si tagliano le risorse dedicate alla scuola pubblica ma si aumentano i fondi destinati a quella privata, e si investe su un massacro del povero cristo che sembra non avere mai fine.
Le fasce deboli annaspano, lo stato sociale – già quasi inesistente – scompare.
Poveri e citrulli (ovvero: come ci vede il governo)Ora arriva la notizia che Paolo Romani (il Ministro per lo Sviluppo Economico di Sta Minchia) propone di infilare il canone RAI in bolletta luce, in modo che tutti siano costretti a pagarlo salvo dimostrare di non avere un apparecchio televisivo (il come dimostrarlo prima che ti taglino la luce è tutto da vedere).
A parte che ho sempre giudicato il canone RAI un furto:
- perché non è un canone ma una salatissima tassa sul possesso del televisore
- perché anche se fosse un canone, il servizio reso dalla RAI è troppo spesso un servizio a Montecitorio e non ai cittadini
- perché la RAI si nutre comunque di lucrativi spazi pubblicitari
In ogni caso, ancora una volta, su tutte le lotte all’evasione in cui ci si potrebbe tuffare a capofitto, su quale ci si concentra? Su quella facile da investigare, e che va a colpire le fasce più deboli (al riccone il canone RAI fa prurito).
Nessuno che si scomodi per andare a prendere i soldi là dove ci sono: nessuno che sappia governare con un minimo di moralità sociale e civile (ma, piuttosto, c’è ancora qualcuno che sa governare?).
Il problema è che quaggiù, quaggiù dove si passano i mesi a contare sugli estratti conti, ci si sta rompendo i coglioni mica da ridere.
Ora voglio vedere quanti mesi rimarrò senza luce in casa prima che gli addetti del Ministero dello Sviluppo della Minchia vengano a constatare l’assenza dell’apparecchio in casa mia.
Ma magari questo moralissimo governo d’intelligentoni crollerà anzitempo. Chissà.


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