Sono quattrocento i nuclei familiari cremonesi che non riescono a pagare la bolletta della luce e si trovano in stato di morosità verso Aem gestioni. Il Comune ha accertato le motivazioni delle richieste di bonus energia, presentate dagli utenti dei servizi sociali, e ha stanziato 94mila euro, per evitare una serie impressionante di distacchi di utenza, con un atto della direttrice Eugenia Grossi. L'accordo del 2013 fra l'ex municipalizzata e il Comune ha consentito alle Politiche sociali di intervenire, attivando la distribuzione della prima tranche di bonus energia, che vanno dai 14 ai 1.600 euro. Poche decine di utenti sono in debito di alcune decine di euro, meno di dieci devono oltre mille euro all'azienda elettrica.
I servizi sociali versano il bonus energia anche per stroncare i rischi di un'ulteriore marginalizzazione e isolamento sociale, una volta accertate le condizioni di grave indigenza e preparato un programma personalizzato. Non sono compresi in questo elenco i casi di morosità che non riguardano utenti di altre aziende elettriche e che pure non mancano. Tocca dunque all'amministrazione fare in modo che l'emergenza sociale non degeneri ulteriormente. La mancanza di lavoro e di indipendenza economica si traduce in una serie di costi a carico della collettività: è l'altro lato della crisi economica, che pesa di più sui bilanci degli enti locali negli anni in cui lo Stato ha tagliato le risorse.
Nelle scorse settimane il Comune ha evitato poco meno di 20 sfratti, versando contributi di solidarietà, con i fondi regionali, a inquilini delle case popolari che non riuscivano a pagare nemmeno il canone da 20 a 100 euro. Poche migliaia di euro hanno fermato gravi conseguenze.
Ieri inoltre sono state assegnate altre cinque case Aler a cinque cremonesi, selezionati secondo le norme regionali e il bando pubblicato alla fine dell'anno scorso: assegnazioni che aumentano a poco a poco ogni settimana.
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