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Povertà in America Latina

Creato il 15 marzo 2015 da Gianluca Pocceschi @geopolitiqui

In America Latina, molti hanno considerato il XXI secolo come un periodo di progresso senza precedenti. Tra il 2002 e il 2013, 60 milioni di persone della regione sono usciti dalla povertà.

Uno studio della Banca Mondiale Chronic Poverty in Latin America and the Carribbean pubblicato all’inizio di marzo 2015 fa riflettere sul futuro del continente.

In questo decennio, il tasso di povertà (la quota di cittadini che vivono con meno di 4 dollari al giorno) è costantemente caduto.

Negli ultimi tre anni, lo stesso indici si è ostinatamente fermato al 28% della popolazione in accordo con la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’ America Latina e i Caraibi (ECLAC). La proporzione di chi è estremamente povero (gli indigenti che hanno un reddito giornaliero di meno di 2,50 dollari al giorno) ha raggiunto il 12%.

Questi dati sono preoccupanti. L’ineguaglianza della distribuzione della ricchezza seppur diminuita in questo secolo rimane estremamente alta. Una regione con un buon reddito medio di circa 13.500 dollari ha ancora un notevole numero di poveri.

Il trend varia da paese a paese. Dal 2012 la povertà ha continuato la discesa in El Salvador, Colombia, Perù, e Cile, ma è aumentata rapidamente in Venezuela.

Una ragione dell’inversione di tendenza è la fine del commodity boom e la riduzione del livello medio di crescita economica dal 4,3% del periodo 2004 – 2011 all’espansione media degli ultimi anni del 2,1%.

Un secondo elemento ha inoltre influito. Un largo numero di latino americani non ha beneficiato molto dalla crescita economica. Queste persone potrebbero aver mancato di qualifica, motivazione e contatti per ottenere un lavoro.

Lo studio della banca mondiale mostra che 130 milioni dell’ America Latina ovvero circa il 21% della popolazione totale è rimasto costantemente povero dal 2004. In Colombia il dato supera il 30% e in Guatemala una scioccante percentuale del 50%.

Un altro aspetto riguarda i cosiddetti “vulnerabili” (cittadini situati tra i poveri e il ceto medio) coloro che hanno un reddito medio compreso tra i 4 e gli 11 dollari al giorno. Questa larga parte della popolazione manca di un’adeguata istruzione, risparmi o altri assets positivi capaci di assicurare una buona sicurezza economica e una protezione in caso di perdita del posto di lavoro.

La spesa sociale in percentuale del PIL è aumentata dal 15% del 2000 al 19% del 2013, ma la povertà rimane inaccettabilmente alta nelle democrazie dell’ America Latina. Portare questo dato in basso sarà difficile. Gli Stati hanno bisogno di politici più astuti e di più astuzia nella politica.

Foto – Credit by www.apitatan.ec


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