Nella Francia digitale impazza il saggio del giornalista-comunicatore d’impresa Franck Frommer “La pensée PowerPoint” (La Découverte), libro inchiesta sulla popolare applicazione della suite Office di Microsoft. Il sottotitolo – Inchiesta sul programma che rende stupidi – fa comprendere dove vuole andare a parare l’autore.
La copertina del libro di Franck Frommer
L’uso smodato di PowerPoint, scrive Frommer, fa si che ormai si badi più alla forma che alla sostanza. Spesso dietro una presentazione elaborata e raffinata si nasconde il nulla, come in certe sfilate di moda della Milano da bere. Insomma, Sotto il vestito niente, per citare l’omonimo romanzo di Marco Parma – Paolo Pietroni.
Un sacco di ingegneri, manager, finanzieri – dice l’autore – passano più tempo a preparare le slides che a fare il loro mestiere. Diapositive zeppe di verbi abusati (razionalizzare, distribuire) e frasi fatte, ma ricche di colori, immagini in movimento, diagrammi.
Una presentazione in PowerPoint, continua Frommer, inibisce qualsiasi discussione sulla veridicità delle informazioni e dei dati illustrati, distrugge la capacità di reazione del pubblico…
La slide-spaghetti sulla strategia militare americana in Afghanistan
L’affondo dell’autore arriva con un esempio che ha fatto storia. La slide mostrata a Kabul dal generale Stanley A. McChrystal, ex responsabile delle Forze americane e della NATO in Afghanistan, per illustrare la complessità della strategia militare in Afghanistan. Talmente fitta e complicata da sembrare un piatto di spaghetti, come hanno commentato sarcasticamente alcuni dei presenti. Episodio argutamente raccontato da Elisabeth Bumiller nell’aprile scorso, in un articolo sul New York Times.
Basta con il PowerPoint? Certamente no, ma un uso più sobrio e appropriato non guasterebbe.