Siracusa Notizie: non accenna a fermarsi l’ondata di sbarchi in Sicilia e anche per oggi è previsto l’arrivo di circa 1.100 migranti nel porto di Pozzallo.
Intanto, nella notte, è arrivata la notizia dell’arresto di quattro presunti scafisti responsabili dello sbarco avvenuto ieri sera di 362 migranti. L’operazione, condotta congiuntamente dai carabinieri di Modica, Squadra mobile di Ragusa e Guardia di finanza di Pozzallo, ha assicurato alla giustizia tre tunisini: Monsef Louni, di 21 anni, Aymene Benomor, di 18 anni, e Nouhe Nakouri, di 22 anni; e un siriano, Rabi Morad Abde, di 35 anni. Ma chi sono davvero questi scafisti? Difficile dare una risposta. Molti di loro appartengono a vere e proprie organizzazioni difficili da collocare geograficamente, quasi delle multinazionali del crimine, e rappresentano quella che potremmo definire “semplice mano d’opera”; altri sono qualcosa di molto simile a quelli che in Italia chiamiamo “audaci imprenditori”.
Ma quanto guadagna uno scafista? Al netto di spese di manutenzione del natante, ed esclusi tutti i rischi, il “viaggio” può fruttare dai 700 agli 800 dollari per migrante. Attenzione, il prezzo di una “fuga” varia sensibilmente in relazione al luogo di partenza, ed esistono molti scafisti (questi senza nave) che si occupano della ben più redditizia tratta che conduce la folla di disperati dal centro al nord Africa. Dalla Somalia, il Sudan e l’Etiopia, un viaggio verso le coste della Libia può arrivare a fruttare fino a 1.500 dollari, esclusi i guadagni derivanti dalle rapine. Molti disperati non riescono a raggiungere la meta, e la stessa sorte tocca anche a qualche scafista: secondo alcune stime di Fortress Europe, negli ultimi 10 anni, 1.600 persone sono sparite durante il tragitto, e altre 1.500 persone nel Mediterraneo.
Ovviamente questi numeri non hanno spaventato minimamente le organizzazioni criminali che continuano a guadagnare milioni di dollari ogni anno e, purtroppo, quella dello scafista è una professione che non conosce crisi. Accordi internazionali e misure più rigide dettate dall’UE potrebbero arginare efficacemente il fenomeno migratorio. Già. ancora una volta siamo costretti ad usare il condizionale.