Magazine Cultura
A cavallo della fine del secolo diciannovesimo si sviluppa un nuovo movimento che in Italia prende il nome di Liberty, in Francia è conosciuto come Art Nouveau, in Germania Jugendstil a Vienna Praga e Budapest è denominato Secessione (in tedesco Sezession e in ceco Secese). Il termine Sezession, che definisce un movimento di protesta dei giovani artisti contro l’Accademia conservatrice, è stato coniato a Vienna ma lo stile architettonico nasce in Belgio ad opera dell’architetto belga Victor Horta
(Sua è la casa Solvay,di Bruxelles, qui fotografata)
mentre negli stessi anni a Parigi il pittore ceco Alfons Mucha si impone con una serie di bellissime locandine teatrali per Sarah Bernhardt
tanto che il nuovo stile viene inizialmente conosciuto come le style Mucha, poi prende il sopravvento il termine Art Nouveau, che si deve alla piccola ma importante galleria parigina Maison de l'Art Nouveau, in cui il proprietario espone e vende opere Liberty di giovani e talentuosi artisti ancora sconosciuti. Gli artisti si appropriano in fretta di questo nuovo stile e lo coniugano in tutte le possibili manifestazioni e in tutti gli oggetti della vita quotidiana, mobili, oggetti, moda, gioielli,manifesti pubblicitari, perfino le stazioni della metropolitana parigina
Per una ventina d’anni sembra che non esista niente altro, e non sono soltanto i giovani artisti ad esserne influenzati, anche gli esponenti della generazione più vecchia abbandonano la tradizione e scoprono l’uso di materiali nuovi e innovativi. Tutti sono innamorati dei nuovi colori, delle linee sinuose, dei fiori e di ogni possibile tipo di decorazione. A giudicare dalla quantità,e anche dalla qualità dell’architettura Liberty che vediamo ancora oggi un po’ dappertutto in Europa, i primi anni fino alla Prima Guerra mondiale devono esser stati un periodo entusiasmante, di grandissimo fermento e di enorme attività, e i quartieri di Praga (e non soltanto la zona centrale) traboccano letteralmente di edifici decorati riccamente con stucchi mosaici ferri battuti e ceramiche, per non parlare delle statue, cariatidi mascheroni e telamoni che si susseguono sulle facciate una dopo l’altra, una dopo l’altra, una dopo l’altra fino a restarne storditi. Riuscire a dare almeno uno sguardo a ciascuno degli edifici degni di nota sarebbe fantastico ma è praticamente impossibile, ed è anche difficile sceglierne qualcuno tra quelli fotografati, con la speranza di comunicare almeno in parte la magia che permea tutta quanta questa incredibile bellissima città. (ma ci proveremo)
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