Prato inglese
Il prato inglese è un tappeto erboso costituito da erbe che lo rendono molto uniforme, sia nel colore che nell’altezza. Gli amanti del giardinaggio amano molto questo prato, perché considerato segno di perfezione architettonica. Per mantenere un prato inglese nelle condizioni appena descritte, bisogna ricorrere ad attente e frequenti operazioni di manutenzione, come irrigazioni e tagli, perché questo prato, proprio come dice il nome, è adattissimo al clima freddo e umido delle campagne inglesi, mentre risente in negativo dei climi aridi e secchi tipici delle estati del Sud Italia. Tuttavia, se proprio si ama realizzare un bel prato inglese, non esistono divieti in tal senso, ma solo alcune regole, più o meno semplici, che permettono di avere un manto erboso più o meno uniforme.
Preparazione
Il prato inglese si ottiene seminando alcune specifiche specie di graminacee, tra cui Agrostis tenuis, Agrostis stolonifera, Lolium italicum, Lolium perenne, Poa pratensis, Poa annua, Festuca rubra, Festuca ovina e Festuca arundinacea. In alternativa alla semina, il prato inglese si può realizzare tramite delle zolle precoltivate che consentono un notevole risparmio di tempo e costi nell’implementazione del prato stesso. In entrambi i casi, bisognerà procedere alla preparazione del terreno, che si rivolta con la vanga o la zappa, si diserba, per eliminare eventuali erbe infestanti, e si concima con fertilizzanti organici. Nella concimazione di fondo che precede la semina del prato si consiglia di usare del letame maturo. La preparazione del terreno va effettuata in anticipo rispetto alla semina, che deve avvenire in primavera o in autunno. Queste stagioni intermedie sono ideali per interrare i semi, in quanto il clima è temperato e con il giusto grado di umidità. Il prato a rotoli si può, invece, implementare durante qualsiasi stagione, avendo cura di preparare il terreno così come avviene per la semina.
Semina
La semina consiste nello spargere sul terreno i semi della miscela di graminacee usata per la creazione del prato inglese. Se la superficie è molto piccola, l’operazione può avvenire a mano, facendo attenzione a spargere i semi prima in una direzione e poi in quella opposta. Se la superficie è maggiore, i semi vanno sparsi con un macchinario chiamato proprio” spargisemi”. Nella semina a mano, per evitare di dispersioni, è consigliabile spargere i semi assieme a della sabbia.
Trattamenti
Dopo la semina o l’aggiunta del prato a rotoli, si procede ad usare un diserbante contro le formiche e si compatta il terreno con un rullo o passandovi sopra con delle scarpe sotto cui saranno applicate delle tavolette. Alla rullatura seguirà l’irrigazione, che dovrà accompagnare tutta la crescita del prato inglese. Il prato inglese derivante da semina germinerà entro tre settimane, mentre quello a rotoli prenderà forma in pochi giorni. Quando le erbe del prato avranno raggiunto i dieci centimetri, si potrà procedere al primo taglio, partendo a un ‘altezza di cinque centimetri da terra.
Manutenzione
Nella manutenzione del prato inglese rientrano le annaffiature, la concimazione ed i tagli. Soprattutto le annaffiature, devono essere regolari, abbondanti e profonde. In caso di irrigazione manuale bisogna procedere ogni giorno, ma nel caso il prato sia troppo esteso, l’operazione potrebbe rivelarsi troppo faticosa. Nelle grandi superfici si può implementare un impianto automatico di irrigazione a pioggia, che fornirà abbondante acqua al prato due volte la settimana. L’acqua, per il prato inglese, è molto importante, perché le erbe che lo compongono sono molto suscettibili all’azione del sole e alla siccità. Le irrigazioni devono far giungere l’acqua in profondità, per garantire lo sviluppo e il nutrimento delle radici. Se l’acqua, infatti, viene distribuita solo in superficie, si rischia di provocare lo sviluppo delle radici nella parte alta del terreno e di farle seccare in seguito all’azione dei raggi solari. Il prato inglese necessita di una buona concimazione annuale, usando concimi liquidi da aggiungere all’acqua. La prima concimazione va effettuata dopo il primo taglio, con un buon concime a base di azoto, sostanza che stimola lo sviluppo e la colorazione dell’erba verde.
Accorgimenti
Il prato inglese è il tappeto erboso che meglio rappresenta il desiderio di perfezione dei giardinieri. Questo manto si apprezza per la sua uniformità, sia nelle forme che nei colori; ma questa “perfezione” , il più delle volte, è solo illusoria, perché le variazioni climatiche ed i venti causano la diffusione di altre piante infestanti. Alcune possono dare vita a fiorellini blu che spuntano dall’erba verde, altre possono modificare o alterare la compattezza e l’uniformità del tappeto erboso. In questo caso le cose da fare sono due: rassegnarsi o lavorarci sopra con frequenza ed intensità. Nelle condizioni di maggiore ventosità, il diserbo, cioè l’eliminazione delle erbe sgradite, va effettuato con maggiore frequenza, così come anche i tagli. Per mantenere uniforme l’altezza del prato bisogna tagliare almeno una volta a settimana, ma non in modo eccessivo: mantenere il prato più alto protegge le radici dalla siccità. Lo sviluppo del muschio va invece combattuto con appositi concimi chimici; mentre spesso bisogna provvedere ad aerare il terreno usando un attrezzo con lame o delle scarpe speciali dette “arieggianti”. Per far durare a lungo il prato inglese ,è preferibile usare delle erbe grossolane e più resistenti. In estate, inoltre, bisogna intensificare le cure e non abbandonare il prato per troppi giorni, perché l’aridità del clima finirebbe per trasformarlo in un tappeto “stepposo” piuttosto che “erboso”.