GEOGRAFIA
Prato è una città della Toscana settentrionale e si estende per circa 100 km² e la sua altitudine è di 61 metri. È posta ai piedi del monte della Retaia (768 metri), ultima cima della Calvana. L'altitudine minima è di 32 metri, in corrispondenza delle Cascine di Tavola, quella massima è la cima del monte Cantagrilli (818 metri). È attraversata dal fiume Bisenzio, affluente dell'Arno.L'area urbana e gran parte del territorio comunale si estendono nell'area pianeggiante compresa tra il corso del Bisenzio a nord e dell'Ombrone Pistoiese a sud, parte centrale integrante della conca intraappenninica che, da Firenze, si estende in direzione nord-ovest fin oltre la città di Pistoia. La piana è solcata da corsi d'acqua minori e canali che affluiscono verso i due fiumi principali;
mentre quelli periferici hanno generalmente un'origine propria, quelli semicentrali, dette gore, costituiscono un sistema di canalizzazione artificiale che, distintamente, riforniva in passato di acqua le varie zone della città e ne raccoglieva le acque reflue per il filtraggio.Il territorio comunale è classificato in area sismica (zona 2 nel 2003 e zona 3S dalle medesime caratteristiche nel 2006) e parte di esso fu sede dell'epicentro del terremoto della Valle del Bisenzio del 26 giugno 1899, che raggiunse la magnitudo 5,09 della Scala Richter ed il VII grado della Scala Mercalli. Una scossa di intensità simile si verificò anche durante il terremoto del Mugello del 29 giugno 1919, che però ebbe l'epicentro a relativa distanza.Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003IL CLIMA
Il clima della città è caratterizzato da inverni piuttosto freddi e moderatamente secchi, con minima assoluta di −13,8 °C l'11 gennaio 1985, ed estati calde e talvolta afose, con massima assoluta di 41,0 °C il 7 luglio 1952 (la serie storica è stata esaminata a partire dal 1932 con dati mancanti in alcuni anni della seconda guerra mondiale)[7].Le precipitazioni in città sono di circa 950 mm annui secondo i dati del Lamma, concentrandosi prevalentemente in autunno, con un massimo secondario in primavera.Rispetto alla vicina Firenze ed all'area urbana della città di Prato, la stazione meteorologica di Galceti presenta maggiori caratteristiche di ruralità, essendo situata a 110 metri s.l.m. sulle prime propaggini collinari alla periferia nord-occidentale della città.NELLA FOTO TORRE DEL PALAZZO PRETORIO A PRATOI dati rilevati, a differenza di quelli del capoluogo toscano, non risentono pertanto dell'effetto isola di calore nella stagione estiva, mentre risulta meno incidente l'effetto albedo susseguente ad eventuali nevicate nella stagione invernale, sia per l'ubicazione della stazione stessa che per la ventilazione tendenzialmente maggiore; i valori estremi di quest'ultima stazione sono invece rappresentati dai −12,2 °C dell'11 gennaio 1985 e dai 40,4 °C del 5 agosto 2003 (la serie storica di questa stazione ha avuto inizio però soltanto a partire dal 1971). Le precipitazioni della stazione di Galceti fanno registrare un valore più elevato (997,5 mm annui) rispetto al dato cittadino, pur presentando un analogo andamento per gli accumuli mensili e stagionali.
LA POPOLAZIONE
IL SANTO PATRONO SANTO STEFANO
Il Duomo di Santo Stefano, dedicato al patrono della città, segna il centro civile e religioso della città di Prato ed è cattedrale dal 1653; la costruzione è realizzata in alberese e serpentino (il marmo verde di Prato).
In origine, sul luogo, vi era impiantata una pieve risalente al VI-VII secolo, ricostruita nel X secolo e, più volte nel tempo, via via, con l'espansione della città che divenne libero comune intorno al 1142.
Ampliamenti successivi della cattedrale furono legati anche alla diffusione della venerazione della reliquia della Sacra Cintola. Oggi è una delle chiese romanico-gotiche toscane più significative.NELLA FOTO LA BELLA FACCIATA DEL DUOMO DI PRATO
ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE A PRATO
DALLA STAMPA LOCALE APPRENDIAMO ARTICOLO SULLA AUMENTO DEGLI SFRATTI IN QUESTI ULTII DUE ANNI
“Il confronto con le altre province toscane rivela purtroppo le pesanti difficoltà di Prato, che è la provincia con il maggior numero di sfratti per morosità in proporzione al numero di abitazioni in affitto – spiega l'assessore al Sociale Loredana Ferrara – Ciò che preoccupa è che si va ampliando la componente sociale della domanda abitativa, dalle famiglie a basso reddito a quelle numerose, a questo si aggiunge l'impatto della nuova figura, quella del disoccupato. Ci vuole un patto per recuperare all'utilizzo gli immobili sfitti. Penso a un confronto con i proprietari, i loro rappresentanti (L'Unione piccoli proprietari immobiliari) e il Sunia per stabilire una linea comune in un momento di crisi che mette a rischio la tenuta sociale. E poi serve un accordo, a livello nazionale o locale, per bloccare gli sfratti”. E secondo l'assessore Ferrara l'arrivo dell'IMU non farà che rendere più esplosiva la situazione. “Il provvedimento del Governo mi pare molto lontano dalla realtà che le famiglie stanno vivendo – conclude – Mi auguro che almeno che il Governo stesso sia in grado di accertare l'evasione anche in questo settore, colpendo chi maschera le tante proprietà in suo possesso dietro prestanome o società fittizie”. NELLA FOTO PRATO L'INSEDIAMENTO COMMERCIALE DEI CINESI
A Prato l’area del disagio abitativo si è ampliata ed è diventata più complessa. La crisi economica sta facendo emergere un’ampia area grigia della popolazione, che pur disponendo di un reddito non riesce a sostenere le spese dell’abitazione: famiglie a basso reddito (giovani soli, giovani coppie, immigrati, ecc.) e famiglie di grandi dimensioni. E, soprattutto, la nuova figura del disoccupato. La forte componente straniera rappresenta inoltre, per la debolezza che contraddistingue qualsiasi popolazione immigrata, un elemento di ulteriore criticità. Il rapporto dell'Osservatorio sociale regionale è stato realizzato dai ricercatori Asel Andrea Valzania, Andrea Francalanci, Paolo Sambo e Luca Caterino ed è disponibile sul sito web della Regione Toscana.
GLI SFRATTI - Gli sfratti sono cresciuti negli ultimi anni in maniera preoccupante. Nel 2010 si registrano 1.714 richieste di esecuzione (con 372 sfratti eseguiti) ma il territorio pratese è l’unico in Toscana, dal 2006 in poi (con una crescita esponenziale nel biennio 2009-2010), con richieste di esecuzione sopra le mille unità. Prato è la provincia toscana con il maggior numero di sfratti per morosità in proporzione al numero di abitazioni in affitto e in relazione al numero delle famiglie residenti. Nel 2010 uno sfratto ogni 266 famiglie (in Toscana uno ogni 610 famiglie).nel video interessante intervsita agli operatori recentemente rilasciata giugno 2012
LO SFRATTATO TIPO - Lo sfrattato “tipo” è un padre o una madre di famiglia (spesso con figli a carico), che ha perso il lavoro, non sostiene più i costi della famiglia stessa scivolando pericolosamente nella marginalità. Un'aggravante può essere quella di non essere cittadino italiano, con famiglia a carico, reti sociali più deboli, problemi sulla regolarità del soggiorno. Molto preoccupante la forte e crescente presenza di giovani coppie, che non riescono più a sostenere il mutuo e che oltre a perdere la casa finiscono per ritrovarsi nella difficile condizione di ritornare nella famiglia di origine, mettendo a rischio la vita stessa della coppia. Difficilmente, invece, si trovano tra gli sfrattati i pensionati, una categoria non certo economicamente forte, ma con un’entrata sicura.
CHE SUCCEDE AGLI SFRATTATI – Possiamo individuare tre percorsi successivi allo sfratto. Il primo, relativo per lo più alle situazioni di disagio familiare o di donne sole con figli, vede la presa in carico da parte dei servizi sociali. Il secondo, riguardante soprattutto cittadini italiani e giovani coppie, vede il ritorno di queste persone nella famiglia di provenienza. Il terzo, che interessa per lo più stranieri e italiani con scarso capitale sociale e pochi strumenti alternativi per gestire la situazione di crisi, apre invece scenari di disagio grave, con un incremento dei casi di coloro che finiscono nello stato di marginalità.NELLA FOTO CHIESA DI SANTO SPIRITO A PRATO
GLI ALLOGGI DISPONIBILI – Considerando gli ultimi bandi di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica emessi a Prato, alla richiesta di accesso sempre crescente corrisponde una disponibilità complessiva del patrimonio insufficiente a soddisfarla. Il patrimonio di edilizia pubblica del Comune di Prato è infatti costituito da 1.413 alloggi, cui se ne aggiungono 247 ubicati negli altri Comuni. Rispetto alle dimensioni del territorio e ai problemi sociali è un numero assai basso rispetto ad altre province. I dati del bando provinciale 2007 con validità biennale, ad esempio, la cui graduatoria è stata pubblicata nel luglio 2008, ci segnalano la partecipazione di 1.322 richiedenti con un totale di 1.073 domande accolte, a cui hanno fatto seguito un centinaio di assegnazioni. All'ultimo bando (2010) hanno partecipato 1.614 persone di cui 1.321 residenti a Prato.
NEL GRAFICO L'ANDAMENTO DEI PREZZI ULTIMO ANNO A PRATO FONTE IMMOBILIARE.IT
Calo del 48 per cento della richiesta di mutuo in banca e chi riesce a farsi finanziare l'acquisto si impegna, in media, per 26 anni. La fotografia della realta' pratese
La crisi non da' scampo al mercato immobiliare pratese. Sempre meno famiglie comprano casa nonostante i prezzi siano scesi ancora e sempre meno famiglie tentano la strada del mutuo bancario. Ben il 48% rispetto al 2011 non ha neanche bussato alla porta del mercato creditizio che comunque tiene molto stretti i cordoni della borsa basti pensare che nell'ultimo trimestre del 2011 l'erogazione di mutui e' calata del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. IL RACCORDO STRADALE IN PROGRAMMA SU PARTO PER SIGNA
VEDIAMO I PREZZI ZONA PER ZONA DELLA CITTA'
Castelnuovo € 3.25O
Coiano € 2.550
Fontanelle € 2.250
Galciana € 2.550
Grignano € 2.300
Iolo € 2.450
Le Badie € 2.300
Maliseti € 2.300
Santa Lucia € 2.600
Cafaggio € 2.250
FOTO SANT AGOSTINO
Casale € 2.600
Figline € 2.700
Galceti € 2.400
La Querce € 2.650
Narnali € 2.300
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