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Prc, circolo di Cremona: “Decreto del fare” o meglio “del distruggere” di un “Letta cancerogeno”

Creato il 10 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

“Preoccupanti misure che finiranno per favorire i soliti grandi gruppi economici e finanziari e soprattutto arrecheranno pesanti danni ai cittadini e all’ambiente. E in tanto la crisi economica e la mancanza di lavoro non ci abbandonano un attimo: più che un “decreto del fare” è un “decreto del distruggere”. Così si presenta Francesca Berardi, nuova segretaria del circolo PRC “Rosa Luxemburg” di Cremona, nel definire il “decreto del fare”. Giovane e forte dell’impegno volontario per il Comitato acqua pubblica del Cremonese, oltre che per “Etico a sinistra” la lista a sostegno di Ambrosoli presidente della Regione Lombardia.
La legalità, aggiungo, ha una natura incerta e pericolosa: è solo uno strumento privo di caratteristiche etiche nella sua genesi, fondata semplicemente sulla forza del consenso. Segue il comunicato.

Nel cosiddetto “decreto del fare” emanato pochi giorni fa il Governo Letta dà il via libera ad infrastrutture ad altissimo impatto ambientale e di dubbia utilità con la creazione di un apposito fondo di 2.000 milioni di euro per il quadriennio 2013-2017; inoltre modifica la normativa in materia di concessioni e defiscalizzazioni rendendo l’ “equilibrio economico finanziario” l’unico criterio per selezionare le opere degne di finanziamenti o agevolazioni. Questo significa che un’opera conta solo per il suo valore economico e non per la sua utilità, né per il rispetto del territorio dove sorge, del diritto alla salute di chi vi abita. Ma non è tutto. Nel decreto legge si afferma che le imprese possono evitare la bonifica dei siti inquinati se risulta per le stesse troppo onerosa. Per il Governo Letta il profitto di pochi viene prima del diritto alla salute di tanti. La norma infatti prevede che si proceda “all’eliminazione della fonte di contaminazione” delle acque di falda contaminate da attività produttive, discariche autorizzate o non autorizzate ecc. soltanto se “economicamente sostenibile”; le imprese che inquinano anche in presenza di una “situazione di rischio sanitario” sono tenute soltanto ad adottare misure di “attenuazione della diffusione della contaminazione”. La bonifica diventa opzionale e il rischio sanitario accettabile. Ma chi stabilisce quali effetti nocivi sulla salute possano ritenersi accettabili? In una penisola con pesanti situazioni di inquinamento da sostanze cancerogene e tossiche (e il Cremonese e il vicino Bresciano purtroppo non fanno eccezione) il Governo Letta si preoccupa della tutela degli inquinatori, piuttosto che pretendere che chi ha inquinato paghi, ripristinando le condizioni ambientali e di sicurezza. Non solo ma il decreto del Governo viola la stessa normativa europea che stabilisce con nettezza che chi inquina paga. Che conseguenze avrà questo decreto sulla responsabilità penale delle imprese e sulle speranze dei cittadini di vedere ripristinati e risanati territori colpiti dall’inquinamento? Questo decreto è vergognoso per la sudditanza che esprime nei confronti degli interessi dei grandi gruppi economico-finanziari e pericolosissimo perché permette la violazione di diritti fondamentali dei cittadini. Il decreto, così com’è, è irricevibile: deve essere assolutamente cancellato.

per info e contatti:
Partito della Rifondazione Comunista
via Cavitelli 4 – 26100 Cremona
tel 0372/452702 (orario estivo apertura sede da lun. a sab. h.10-12.30) [email protected]
http://www.rifondazionecremona.it
[email protected]


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