Le preferenze, l’ indicare sulla scheda elettorale il nome del candidato preferito, diciamocelo francamente , è una cosa inutile e antiquata.
E non tiriamo in ballo la democrazia, oggi come oggi eccezion fatta per alcune figure carismatiche all’interno dei partiti non conosciamo, almeno per quel tanto sufficiente a farcelo preferire su un’altro candidato, caratteristiche, vizi e virtù di ogni singolo candidato, ragion per cui ha poco senso votare il candidato piuttosto che il partito o la coalizione.
Le preferenze inoltre portano maggior costi, anche perchè se a pubblicizzarsi sono i singoli candidati si moltiplicheranno i santini e le lettere nelle caselle postali, gli spot in radio e tv, i manifesti, le cene elettorali, che paghiamo comunque noi sotto forma di rimborsi elettorali e tassazioni agevolate ai candidati (per esempio l’invio di una lettera elettorale costa 4 centesimi anzichè 70…)
Tutto ciò ha un costo che francamente è evitabile, specie in periodo di crisi.
Una motivazione un pò piu frivola è anche il non dover assistere a certi spot elettorali , francamente inguardabili, come quelli di alcuni candidati per le elezioni regionali sarde che si svolgeranno nel prossimo fine settimana, di cui abbiamo qualche esempio: il Di Pietro barista (o per meglio dire “zilleri”) o il candidato di Unidos, Ignazio Perra che ha fatto realizzare uno spot elettorale con un endorsment rap talmente triste da essere immediatamente diventato un meme sulla rete.
Ma visto che non tutti sanno a cosa mi riferisco, vogliamo rendervi partecipi delle brutture elettorali sarde di questo periodo:
Ele & Tore (collaboratore)