curiosamente don Angelo Piccinelli usa gli stessi metodi del movimento operaio classico. Non versate l’obolo e noi scioperiamo. Non possiamo certo sapere se i santi siano d’accordo o no, certo la parrocchia il bilancio lo deve chiudere e il parroco è anche amministratore. Inevitabili forme di protesta, o di caloroso invito, di questo genere: i fedeli vengono invitati a versare un’offerta, se accendono un lumino. Il quale non è gratuito, non è un regalo. Non perché don Angelo abbia mentalità commerciale, questo proprio no, e neanche i santi, sia chiaro. Le tradizioni hanno un costo. Vuoi il lumino? Fai un’offerta da almeno 50 centesimi! Vuoi la parrocchia? Aiutala!
Fa un certo effetto leggere un invito del genere: non è però il primo. Nel caso del lumino, il fornitore sarà pure stato pagato, o dev’essere ancora pagato e che deve fare un amministratore parrocchiale?
Don Angelo ha comunque usato i termini corretti indicando il primato della fede, non del soldo.
Il sentire religioso è salvo, se non il bilancio.